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Il progetto toscano contro l'osteoporosi
Inserito il 20 ottobre 2005 alle 12:27:00 da admin. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
classificazione dell’osteoporosi
La fisiopatologia del metabolismo osseo rappresenta il razionale per una possibile classificazione. Se si esclude l’osteoporosi che si sviluppa in seguito a uno specifico stato patologico come: immobilizzazione, malattie endocrine, malattie ematologiche, cause iatrogene, alterazioni metaboliche o nutritive, per questo definita secondaria, le altre condizioni osteoporotiche, cosiddette, primarie vengono ricondotte, essenzialmente, a due situazioni: l’osteoporosi di tipo 1 o post menopausale e quella di tipo 2 o senile.
Osteoporosi di tipo 1 o post menopausale
Fisiopatologia: il turnover osseo, con prevalenza della componente riassorbitiva, è accelerato nei 5 anni dopo la menopausa ed è, quindi, in stretto rapporto con la riduzione dei livelli circolanti di estrogeni. Si caratterizza per una perdita maggiore di tessuto osseo spugnoso rispetto a quello compatto e per una prevalenza di fratture localizzate a livello del corpo vertebrale e dell’avambraccio distale. La menopausa precoce rappresenta, in termini di frequenza, non di importanza assoluta, il principale fattore di rischio, l’età media in cui si manifesta la menopausa è di 50,8 anni.
Osteoporosi di tipo 2 o senile
Fisiopatologia: la perdita di massa ossea è legata all’età; a partire dalla terza decade di vita, si verifica una diminuzione del numero dei recettori intestinali per la vitamina D attivata, con una riduzione dell’assorbimento intestinale di calcio. L’anziano produce meno vitamina D dall’esposizione solare, che fra l’altro è assai ridotta, specie se istituzionalizzato e l’assorbimento del calcio si riduce a poco più del 10% di quello ingerito (nel giovane è del 40-50%). La vitamina D viene assunta in piccolissima dose con il cibo, quindi gli interventi alimentari servono solo per garantire l’apporto di calcio. L’ipovitaminosi D determina aumento dei livelli plasmatici di paratormone che innesca il processo di riassorbimento osseo. L’avanzare della età è, quindi, una delle principali cause di perdita della massa ossea in entrambi sessi, anche se inizia più precocemente nella donna. Per questo la riduzione del contenuto minerale osseo rappresenta un importante problema di salute pubblica in tutti i paesi, come la nostra Regione, nei quali l’andamento demografico è caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione.

 
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