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Gli inibitori della cox2 sono utili contro il cancro prostatico?
Inserito il 30 novembre 2000 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



Sono stati recentemente evidenziati effetti positivi deli inibitori della COX2 su alcuni tipi di tumore, come quello colorettale. Gli studi ora si spostano su altre forme neoplastiche, come quelle prostatiche.
Sono stati recentemente presentati due lavori su questo argomento:

1) I medici dall' ospedale di Hammersmith a Londra, ad esempio, (Health-Media Net 2000, 22/9/00) sostengono che le comuni compresse di aspirina potrebbero contribuire a salvare la vita di migliaia di uomini con il cancro della prostata.
Il cancro della prostata č ogni anno responsabile della morte oltre di 10.000 uomini ed č la seconda piu' comune causa di morte per cancro negli uomini nell' emisfero occidentale. Sono calcolati nell' 80% gli ultraottantenni affetti dalla malattia.
Gli studi epidemiologici mostrano un' associazione fra l' alimentazione ricca di grasso, soprattutto di origine animale, icolare, e l' incidenza della malattia. Tali grassi sono in relazione, mediante una via metabolica che coinvolge le ciclossigenasi I e II, con lo stimolo degli degli acidi grassi n-6 polinsaturi (PUFAs) sulla ghiandola prostatica.
I farmaci antinfiammatori non-steroidei (FANS), quale l' aspirina, inibiscono le COX; il loro uso normale puo' portare una diminuzione dimostrata del 40 - 50 per cento nel rischio relativo di cancri quali il carcinoma colorettale ed ora, a quanto sembra, del cancro della prostata.
I ricercatori precisano pero' che " l' aspirina, tuttavia, non č una cura per il cancro della prostata e non raccomandiamo i pazienti di prendere il farmaco a questo fine " pur suggerendo di approfondire l' argomento mediante lo studio di farmaci che inibiscano specificamente la produzione di COX-II.

2) A queste affermazioni fa subito eco un lavoro sperimentale pubblicato su J.Urol 2000;164:820-825.

Gia' alcuni studi "in vitro" avevano fatto ipotizzare una azione anti-angiogenetica tumorale di questi famaci; in questo studio e' stato studiato un inibitore selettivo della cicloossigenasi II (COX2) avente sigla NS398. Questo farmaco ha dimostrato avere un effetto soppressivo sullo sviluppo di cellule cancerose prostatiche.
I ricercatori (Dott. Xin Hua Liu e coll) hanno studiato l' attivitą di NS398 contro la linea umana androgeno-indipendente delle cellule del cancro della prostata PC-3 in vitro ed nel topo.
In vitro il farmaco ha provocato, in misura dose-dipendente, apoptosi diffusa delle cellule tumorali. In vivo ha prodotto una inibizione continua dello sviluppo tumorale e la remissione completa dei tumori in tre di 14 topi.
E' stato osservato che i tumori trattati con NS398 mostravano una significativa diminuzione dell' angiogenesi tumorale, con una importante riduzione dei livelli del " vascular endothelial growth factor" (VEGF) tumorale dopo 9 settimane successive del trattamento.
L' inibitore della COX2 agirebbe percio', secondo gli autori, con una combinazione di meccanismo diretto (induzione di apoptosi delle cellule del tumore) e indiretto (riduzione del fattore di angiogenesi tumorale).
Questi dati, secondo gli autori, forniscono una spiegazione razionale per l' uso degli inibitori della seconda generazione COX-2 attualmente disponibili come agenti chemioterapeutici sicuri ed efficaci per il trattamento del cancro della prostata.
Daniele Zamperini


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