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Radiografia della colonna lombare in pazienti con lombalgia
Inserito il 26 febbraio 2001 da admin. - ortopedia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



La lombalgia è un disturbo molto comune in medicina generale, e la radiografia della colonna lombare è l’esame più richiesto per questa condizione. Al contrario, le linee guida più diffuse sono piuttosto restrittive riguardo l’indicazione all’esame radiografico per la lombalgia. Le linee guida della Agency for Health Care Policy and Research suggeriscono l’esecuzione di una radiografia se il paziente non migliora dopo quattro settimane; il Clinical Standards Advisory Group consiglia di aspettare sei settimane; il Royal College of General Practitioners ritiene che la radiografia non sia indicata nella lombalgia acuta in assenza di indicatori di patologia seria della colonna vertebrale.
Alla luce di queste indicazioni conflittuali, gli autori hanno voluto testare l’ipotesi che la radiografia della colonna lombare in pazienti con lombalgia da almeno sei settimane non si associ ad un miglioramento dei risultati clinici o della soddisfazione dei pazienti per le cure ricevute.
Sono stati arruolati 421 pazienti affetti da lombalgia da almeno sei settimane (durata media dieci settimane), che sono stati assegnati in modo casuale ad effettuare o non effettuare una radiografia della colonna lombare, in aggiunta alle terapie prescritte dai medici curanti di ogni paziente. Sono stati quindi fatti dei controlli a tre e nove mesi, valutando la presenza della lombalgia, lo stato di salute dei pazienti, la soddisfazione dei pazienti per le cure ricevute, il ricorso alle strutture di medicina primaria e secondaria.
Risultati. Dopo tre mesi, i pazienti che avevano praticato la radiografia riferivano con più frequenza dell’altro gruppo la persistenza del dolore lombare (rischio relativo 1.26, IC 95% = 1.00 – 1.60) ed avevano un punteggio più basso per lo stato di salute generale e più alto per il dolore; inoltre avevano consultato con più frequenza il loro medico nei tre mesi successivi alla radiografia (rischio relativo 1.62, 1.33 – 1.97). La soddisfazione per le cure ricevute era maggiore nei pazienti che avevano eseguito la radiografia a distanza di nove mesi, ma non a distanza di tre mesi. In generale, l’80% dei pazienti in entrambi i gruppi avrebbe voluto eseguire la radiografia, se avesse potuto scegliere. Un riscontro patologico alla radiografia non faceva alcuna differenza in rapporto agli esiti.
Conclusioni. L’esecuzione di una radiografia della colonna lombare in pazienti di medicina primaria con lombalgia da almeno sei settimane non è associata ad un miglioramento della fisiologia dei pazienti, della severità del dolore, o dello stato generale di salute; è invece associato ad un aumento del lavoro per il medico. I pazienti che effettuano una radiografia sono più soddisfatti. La sfida per la medicina primaria è di riuscire a soddisfare i pazienti senza ricorrere alla radiografia.
A.S. fonte: British Medical Journal, 17 febbraio 2001


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