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Etica: il punto di vista della WMA (World Medical Association)
Inserito il 06 febbraio 2005 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La ricerca, in corso, di una definizione condivisa da tutti

Il concetto di bioetica è un concetto abbastanza conosciuto. Eppure, quando si chiede una definizione esaustiva del termine, raramente si ottengono due definizioni che sono sovrapponibili. Questo fenomeno è facilmente spiegabile se si riflette su un semplice fatto: il significato del termine viene inteso in maniera leggermente differente dalle varie associazioni che trattano della bioetica stessa. In altri termini, potremmo dire che il termine "bioetica" viene investito di significati leggermente sfalsati, a seconda dell’istituzione che utilizza il termine stesso.
Per questo motivo tra le tante organizzazioni che si occupano di bioetica, le più importanti sono quelle internazionali, tra cui: FAO, UNDP, UNSESCO, Unione Europea, Consiglio Europeo.
Alle associazioni governative sopra citate (lista decisamente non esaustiva), si sono con gli anni affiancate anche alcune associazioni non governative, che hanno prodotto documenti decisamente imprescindibili per la bioetica.
Tra queste associazioni vi è la WMA (World Medical Association), nota soprattutto per la "dichiarazione di Helsinki" , dove in 32 punti viene definita la "via etica" del medico, sia nella ricerca ("BASIC PRINCIPLES FOR ALL MEDICAL RESEARCH", dove in 17 punti vengono spiegate le regole che il medico deve seguire nei protocolli di ricerca) che nella medicina ("ADDITIONAL PRINCIPLES FOR MEDICAL RESEARCH COMBINED WITH MEDICAL CARE", una aggiunta di altri 5 punti dove viene maggiormente specificata l’interazione fra ricerca, medicina e bioetica).
Modificata l’ultima volta nel 2004, la dichiarazione di Helsinki e gli altri documenti prodotti dalla WMA regolano eticamente diversi campi d' intervento:
- I doveri nei confronti dei pazienti ed i diritti dell’uomo; dall’impegno a preservare la vita, alla pronunciamenti sulla pena di morte, dal diritto del paziente alla completezza e alla correttezza dell’informazione al rifiuto, da parte del paziente, della stessa.
- L’inizio della vita, con i temi riguardanti la contraccezione e la pianificazione famigliare, passando attraverso l’aborto e la fecondazione in vitro. La WMA condanna "ogni atto commerciale con il quale ovuli, sperma od embrioni vengono fatto oggetto di acquisto o vendita".
- La fine della vita, con i relativi criteri per determinarla e gli studi sulle malattie terminali, stabilendo, ad esempio, la regolamentazione sulla "morte dignitosa", ma contro l’eutanasia, intesa come atto volontario mirato a terminare la vita di un paziente, anche se richiesto dal paziente stesso o da familiari. Altresì ha stabilito che il suicidio assistito è analogo all’eutanasia, e quindi immorale.
- La Genetica Umana, dove si affrontano i problemi etici sollevati dal "Progetto Genoma Umano"e dalla clonazione umana.
- Attività e comportamenti umani: Dallo sport al lavoro, trasporti, incidenti, tossicodipendenze e tabagismo, le attività mediche vengono regolamentate al fine di essere eticamente impeccabili e mirate alla preservazione della vita.

I particolari sono rinvenibili su http://www.wma.net

Guido Zamperini
Fonte: Biologi Italiani, anno XXXIV, N.9
http://www.wma.net


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