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Più rischi per la madre e per il feto con le tecniche di riproduzione assistita
Inserito il 01 novembre 2005 da admin. - ostetricia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Le tecniche di riproduzione assistita possono aumentare il rischio di esiti gravidici negativi.

Ricercatori dell'ospedale di Stanford hanno analizzato i dati ottenuti da 36.062 gravidanze per valutare l'effetto delle tecniche di riproduzione assistita sugli esiti della gravidanza. Di tutte le gestazioni esaminate, 34.286 erano avvenute spontaneamente, 1.222 grazie ad induzione della ovulazione e 554 tramite fertilizzazione in vitro (FIV).
Dopo correzione per vari fattori confondenti (età, razza, ecc.) le tecniche di riproduzione assistista non erano associate ad un aumento del rischio di ridotto accrescimento fetale, alterazioni aneuploidi o anomalie fetali. Tuttavia rispetto alle gravidanze normali quelle in cui era stata indotta l'ovulazione mostravano un aumento del rischio di distacco placentare, perdita fetale dopo la 24° settimana e diabete gestazionale.
La FIV era associata ad un incremento di outcomes avversi come la pre-eclampsia, l'ipertensione gestazionale, il distacco di placenta, la placenta previa e il taglio cesareo.
Nonostante questo, concludono gli autori, la probabilità di mettere al mondo un bambino sano e senza complicazioni con le tecniche di riproduzione assistita è comunque molto alta.

Fonte: Obstet Gynecol 2005;106:1039-1045.

Commento di Renato Rossi
Uno studio precedente aveva suggerito che bambini nati dopo FIV hanno un rischio circa triplo di avere una paralisi cerebrale, mentre un ritardo nello sviluppo era circa quattro volte piu' frequente (Lancet 2002; 359: 461-65).
Uno studio di poco successivo trovò che i bambini concepiti tramite ICSI o FIV hanno un rischio di difetti neonatali diagnosticati entro l'età di un anno doppio rispetto a bambini concepiti naturalmente . Si trattava di difetti a carico dell'apparato cardiovascolare, urologico, muscoloscheletrico, oppure di difetti del metabolismo. Questo rischio persisteva dopo aggiustamento per potenziali fattori confondenti e non sembrava essere dovuto ad un aumento della sorveglianza in questi bambini (N Engl J Med 2002; 346:725-30).
In un altro lavoro si evidenziò come le tecniche di riproduzione assistita comportino il rischio di partorire neonati di basso peso, in gran parte a causa di un aumento delle gravidanze gemellari. Tuttavia il rischio di partorire neonati con basso peso alla nascita era presente anche nelle gravidanze singole suggerendo che si tratta di un rischio legato al concepimento assitito in se' ( N Engl J Med 2002; 346:731-37). Era già stata pure segnalata la possibilita' che le gravidanze che avvengono dopo fecondazione assistita, proprio perché sono spesso di tipo gemellere, possono portare ad un aumento del rischio di pre-eclampsia (Obstet Gynecol 2002; 99: 445-451).
Le conclusioni pratiche, ovvie, per i medici sono queste:
1) le gravidanze avvenute tramite tecniche di riproduzione assistita richiedono una sorveglianza più attenta per la comparsa di segni o sintomi di complicanze
2) è necessario discutere con le coppie che vogliono programmare questo tipo di concepimento anche la possibilità di questi eventuali rischi.

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