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Ulcere venose: che fare?
Inserito il 08 febbraio 2007 da admin. - clinical_queries - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Una sintesi delle misure che si sono dimostrate più utili nella prevenzione e nella terapia delle ulcere venose.


Le ulcere venose sono caratterizzate da perdita di sostenza cutanea a livello del piede e/o della gamba in pazienti con patologia venosa, di solito varici e importante reflusso venoso. Per questo motivo sono dette anche ulcere varicose o da stasi venosa.
Sono colpiti entrambi i sessi, con una netta prevalenze di quello femminile.
Una volta che si sono formate le ulcere venose tendono a persistere per settimane o mesi, provocano dolore e peggioramento della qualità di vita. E' importante quindi una strategia preventiva nei soggetti a rischio e una volta che si sono formate mettere in atto le terapie più utili.

Quali sono i trattamenti più efficaci per la prevenzione delle ulcere venose?
Sicuramente utile si è dimostrata la terapia compressiva con calze contentive. Probabilmente utile a fini preventivi è anche la chirurgia venosa superficiale. Non ci sono invece prove convincenti che i farmaci per os (rutosidi, stanazolo) abbiano un ruolo preventivo sulla formazione delle ulcere. Purtroppo la misura più effice (le calze elastiche) spesso comporta notevoli problemi di compliance, soprattutto durante i mesi caldi.

Quali sono i trattamenti più efficaci per favorire la guarigione delle ulcere venose?
Sicuramente utili sono i bendaggi compressivi e le calze elastiche e, tra i vari farmaci, la pentossifillina per os.
Probabilmente utili sono altri farmaci per os (flavonoidi, sulodexide), il mesoglicano per via sistemica, l'infiltrazione locale attorno all'ulcera del fattore di crescita delle colonie granulocitico-macrofagiche, innesti di analoghi cutanei (formati da uno strato inferiore di collagene bovino e da un superiore di cheratinociti umani).
L'utilità di altre terapie (per esempio aspirina, zinco per os, chirurgia venosa superficiale, medicazioni semiocclusive, antibiotici locali, rutosidi per os, laserterapia, compressione pneumatica intermittente, ecc.) non è per il momento conosciuta. Di alcune terapie (per esempio medicazioni a base di idrocolloidi, oppure lisato di piastrine o di cheratinociti) l'utilità è addirittura discutibile.


Renato Rossi


Bibliografia
Le informazioni sintetizzate in questa pillola sono state tratte da Clinical Evidence, Ed. Italiana, liberamente consultabile al sito
http://clinev.it previa registrazione.

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