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Ulcere venose: pazienti poco aderenti alle terapie
Inserito il 09 febbraio 2009 da admin. - dermatologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Uno studio osservazionale dimostra che i pazienti affetti da ulcere venose sono poco complianti con i trattamenti consigliati.


In questo studio danese di tipo cross-sectional sono stati arruolati 150 pazienti affetti da ulcere agli arti inferiori, nella maggior parte dei casi dovute a insufficienza venosa. Si tratta di uno studio di tipo osservazionale e non randomizzato e i dati sono stati raccolti tramite interviste ambulatoriali.
Si è visto che solo il 39% dei pazienti aveva una buona compliance alla terapia compressiva e che il 35% dei partecipanti non camminava nemmeno per 10 minuti alla settimana.
Gli autori concludono che in questo gruppo di pazienti con ulcere venose agli arti inferiori la percentuale di aderenza alla terapia compressiva è bassa (circa il 40%) e che si dovrebbe incoraggiare l'attività fisica sia stimolando i pazienti a camminare che a praticare esercizi per le gambe.


Fonte:

Heinen MM et al. Physical Activity and Adherence to Compression Therapy in Patients With Venous Leg Ulcers. Arch Dermatol. 2007 Oct;143:1283-1288.


Commento di Renato Rossi

Nelle ulcere da stasi venosa agli arti inferiori viene consigliata sia la terapia compressiva che l'attività fisica in quanto si tratta di misure semplici che si ritiene favoriscano le guarigioni e riducano il rischio di recidiva.
Le ulcere venose sono una patologia relativamente frequente e che aumenta con l'età. Si calcola che a 80 anni circa un soggetto su 50 ne soffra. Spesso, ma non sempre, tale patologia è associata a varici per cui si parla anche di ulcere varicose. L'ulcera riconosce essenzialmente nella stasi venosa, con conseguente ipossia tissutale e lesioni trofiche della cute, il meccanismo fisiopatologico principale.
Tra i molteplici trattamenti proposti solo la terapia compressiva, le calze elastiche e la pentossifillina per os hanno dalla loro parte dimostrazioni di efficacia, mentre per quanto riguarda la prevenzione delle recidive risultano utili le calze elastiche compressive e probabilmente anche la terapia chirurgica.
L'attività fisica come il camminare e il praticare esercizi per le gambe viene comunque raccomandata per migliorare il ritorno venoso e quindi ridurre la stasi. Purtroppo ambedue non sono terapie che godono di eccessiva simpatia da parte dei pazienti, come lo studio recensito in questa pillola dimostra e come la pratica di tutti i giorni conferma. La terapia compressiva e l'uso di calze elastiche può risultare in effetti disagevole, soprattutto d'estate, mentre il semplice camminare comporta spesso dei cambiamenti delle abitudini di vita non facili da far accettare a lungo termine. Nello studio in questione il 35% dei pazienti addirittura camminava per meno di 10 minuti alla settimana!



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