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Malattie respiratorie nell'infanzia e rischio di patologie polmonari e cardiovascolari in età adulta
Inserito il 22 luglio 2009 da admin. - pneumologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Secondo uno studio osservazionale aver sofferto da piccoli di patologie respiratorie comporta, da adulti, un aumento del rischio di malattie polmonari, cardiovascolari e di mortalità.


In questo studio osservazionale è stata analizzata una coorte di studenti maschi dell'università di Glasgow, iscritti nel periodo 1948-1968, e dei quali era disponibile la storia clinica a lungo termine e le cause di morte. Si tratta di oltre 9500 soggetti e di 1553 decessi. La presenza di malattie respiratorie e di altre malattie venne accertata durante le visite mediche eseguite nel corso degli studi universitari.
Un' anamnesi positiva per malattie respiratorie (bronchite, asma e polmonite) nei primi anni di vita risultò associata ad un aumento del rischio del 57% di mortalità per cause respiratorie nella vita adulta, ad un aumento di più di due volte del rischio di mortalità da BPCO (HR aggiustata: 2,37; 1,16-4,83).
Inoltre, gli studenti che riferivano una storia di bronchite presentavano un rischio aumentato del 38% di mortalità cardiovascolare (IC95% 1,06-1,80). Infine una storia positiva, nei primi anni di vita, di patologie respiratorie portava ad un rischio aumentato durante l'età adulta di tosse e catarro, dispnea, asma, bronchite ed enfisema.
Gli autori concludono che una storia positiva per malattie respiratorie nei primi anni di vita è associata ad una mortalità e morbilità più elevate da adulti, soprattutto per patologie polmonari e cardiovascolari.


Fonte:

Galobardes B et al. Medical history of respiratory disease in early life relates to morbidity and mortality in adulthood. Thorax. Pubblicato online il 14 febbraio 2008. doi:10.1136/thx.2007.086744



Commento di Renato Rossi

Non è il primo studio osservazionale che suggerisce un legame tra malattie respiratorie sofferte nei primi anni di vita ed aumento del rischio di patologie polmonari, cardiovascolari e mortalità da adulti.
Mentre risulta concettualmente abbastanza semplice comprendere come chi ha sofferto da piccolo di infezioni respiratorie ricorrenti, asma o tosse cronica possa, in età adulta, presentare asma, BPCO, enfisema, i rapporti con le malattie cardiovascolari sono di meno immediata comprensione.
Si può ipotizzare che i bambini che vanno incontro a frequenti flogosi respiratorie siano esposti a noxae infettive ripetute e che l' infiammazione conseguente possa dar origine o peggiorare i processi di aterogenesi. Inoltre va considerato che patologie respiratorie croniche possono provocare ipossia e aumento dell'ematocrito, fattori che, di per sè, sono in grado di aggravare le malattie cardiovascolari.
Naturalmente lo studio recensito in questa pillola non è esente da limitazioni. Per esempio gli autori non hanno potuto aggiustare i dati per fattori di tipo socio-economico (anche se trattandosi di studenti universitari è probabilie che la coorte fosse abbastanza omogena da questo punto di vista), nè per lo stato di fumatore o meno da adulti. In più gli autori stessi notano che, siccome sono state eseguite molte analisi di tipo statistico, alcuni risultati, anche se apparentemente il valore della P è inferiore al 5%, potrebbero essere dovuti al gioco del caso.
Rimane infine da stabilire se il trattamento precoce delle patologie respiratorie nei primi anni in vita possa in qualche modo influire positivamente sugli outcomes da adulti.


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