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ECM e Aziende farmaceutiche
Inserito il 30 aprile 2002 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



"Crediamo peraltro che non ci possano essere soggetti aprioristicamente accreditati o esclusi dal circuito della formazione continua. Stabiliti i criteri di accreditamento, qualunque soggetto li soddisfi deve poter essere accreditato in stretta aderenza al quanto previsto dal 229. La possibilità che alcuni possano perseguire interessi particolari non ci sembra un motivo sufficiente per escluderli, anzi, ci sembra un argomento a favore dell'apertura al loro accreditamento onde evitare di costringerli a percorsi poco virtuosi e non trasparenti.
Riteniamo infatti più corretto e trasparente una visibilità chiara di tutti i soggetti pubblici e privati ed una assunzione diretta di responsabilità, piuttosto che l'obbligata intermediazione di altri soggetti che potrebbero comunque, più o meno legalmente, essere condizionati ad interessi non dichiarabili."
Queste parole sono state pronunciate da Mario Falconi, Segretario Nazionale della FIMMG, a Cernobbio, in occasione del convegno avente per argomento l'Educazione Continua in Medicina (ECM) e vanno a toccare con chiarezza e determinazione un problema che si è andato a dibattere in questi ultimi tempi: possono le Aziende Farmaceutiche fungere da provider per l'organizzazione di Eventi Formativi?
Alcune voci sostengono che ciò non debba essere possibile, a causa del possibile "conflitto di interessi" che potrebbe venirsi a creare.
Questa possibilità è reale, in quanto gli esempi di tale conflitto sono stati in diversi casi clamorosamente denunciati sulla stampa specialistica e/o generalistica, ma sarebbe erroneo volerli limitare alle sole Aziende farmaceutiche: il conflitto di interesse, infatti, non c'è solo quando lo sponsor è privato; anche il settore pubblico ha i suoi pesanti casi di conflitto di interesse, come ha riferito Trevor Sheldon dell'Università di York alla Quinta Riunione Annuale del Centro Cochrane Italiano. Anche i servizi sanitari pubblici, ed i politici che li governano, possono - a parere di Sheldon - avere i propri sostanziosi conflitti di interesse, così come tali conflitti possono interessare anche le associazioni di tutela dei malati che possono magari venire usate come "gruppi di pressione" sulle Autorità regolamentatorie.
Anche le Società Scientifiche, che alcuni vorrebbero candidare come unici provider ammessi (oltre alle ASL e agli Enti pubblici) possono essere tentate di utilizzare la propria posizione dominante per sostenere interessi privati: nel Convegno Cochrane è stato evidenziato come in effetti abdichino spesso al loro ruolo di educatori e garanti della integrità scientifica dei propri affiliati.
La soluzione, quindi sta nelle regole: aperte, chiare, trasparenti; e soprattutto sta nel garantirne il rispetto tramite un monitoraggio ed una attenzione continua.
Piuttosto che privare la categoria di una serie di eventi validi e utili per il timore di un possibile comportamento illecito, vanno invece potenziati i criteri di eticità e un forte controllo "a posteriori", con adeguate sanzioni per gli inadempienti (che potrebbero arrivare all'esclusione dell'Azienda incriminata dall'elenco dei Providers riconosciuti) senza per questo bloccare aprioristicamente la possibilità di eventi validissimi e di finanziamenti privati che potrebbero supplire, se bene indirizzati, la cronica mancanza di fondi pubblici.
Un forte ruolo in questo settore di verifica etica potrebbe essere svolto anche dagli Ordini dei Medici.
In conclusione, perciò, non è realistico pensare di poter eliminare il conflitto di interessi eliminando semplicemente le Aziende dal ruolo di provider.
Questo concetto appare, oltre che erroneo, inutilmente moralista e manicheo: da una parte i Providers Pubblici e "indipendenti" (ma quali? Esistono veramente?), dall'altra le Aziende Farmaceutiche e gli altri enti con interessi nel settore, "cattivi" per partito preso.
La trasparenza, ricercata e praticata con determinazione, ai diversi livelli, appare invece l'unica via percorribile.

Daniele Zamperini

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