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Il metodo clinico
Inserito il 05 febbraio 2023 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Su che cosa si basa il metodo clinico?

Immaginiamo un medico di fronte al suo paziente: come arriva a una diagnosi, come sceglie una terapia, quali ragionamenti si sviluppano nella sua mente che lo portano a preferire alcune soluzioni piuttosto di altre?
Il medico ascolta il racconto del malato (raccoglie l’anamnesi), procede alla visita (esame obiettivo), se ritiene necessari richiede degli accertamenti, valuta tutti gli elementi in suo possesso, stila una diagnosi e decide il trattamento più adeguato al caso in esame. Infine, se è possibile, stabilisce una prognosi realistica.
Questo procedere è ben noto a tutti, compresi gli stessi pazienti. Ma quali sono i pensieri e le motivazioni che hanno portato il medico verso la tappa finale? Si dirà: la decisione è scaturita sulla base degli elementi raccolti. Ma questa risposta in realtà è una non risposta perché introduce altre importanti questioni.
Su quali basi, di fronte a una serie di sintomi o di riscontri obiettivi, il medico ha ipotizzato una malattia e non un’altra? Perché ha scelto quegli accertamenti? Fondandosi su quali presupposti? Una volta posta una diagnosi come ha fatto a decidere il trattamento?
La questione, in realtà, è semplice: perché ha adottato il “metodo clinico”. Possiamo definire con questo termine quell’insieme di strategie che consentono al medico di affrontare e risolvere problemi. La diagnosi è la mossa iniziale e fondamentale ed è indispensabile ai fini di impostare una terapia e stabilire una prognosi. L’abilità diagnostica di un medico è legata alle sue conoscenze
teoriche, alla sua esperienza, alla sua capacità di valutazione clinica. Varie ricerche hanno ormai chiarito quali sono i mezzi adoperati e le strategie cognitive che ogni medico utilizza per arrivare alla diagnosi, quali sono i pensieri razionali e critici e quelli intuitivi a cui si ricorre durante questo difficile percorso. Si tratta spesso di un iter che si muove lungo i sentieri dell’incertezza, che fa riferimento quasi sempre alla probabilità e alla verosimiglianza e che si confronta con prove continue di conferma o smentita.
Purtroppo è esperienza comune che durante il corso di studi universitari raramente vengono illustrate le basi del “metodo clinico”. In tal modo lo studente e il giovane medico non possono acquisire fin dai primi anni di professione l’abitudine a esercitare il ragionamento e ad analizzare gli snodi decisionali che caratterizzano il procedimento diagnostico e terapeutico.


Renato Rossi


Per approfondire:

http:////ilmiolibro.kataweb.it/libro/medicina-e-salute/644007/metodologia-clinica/

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