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Efficacia della denervazione renale nell'ipertensione
Inserito il 23 giugno 2024 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Una revisione sistematica della letteratura suggerisce che la riduzione della pressione sistolica associata alla denervazione renale si mantiene stabile nel tempo e non comporta effetti negativi sulla funzionalità renale.


L’ipertensione arteriosa resistente, definita come un’ipertesione non controllata con 3 o più farmaci tra cui un diuretico, è un problema conosciuto e in questi casi la denervazione renale è stata proposta come una valida alternativa [1].
Tuttavia è importante determinare se l’effetto ipotensivo della metodica si mantiene nel lungo periodo. Partendo da queste considerazioni alcuni autori hanno effettuato una metanalisi di studi clinici randomizzati e controllati in cui la denervazione renale è stata confrontata con una procedura simulata. Inoltre sono stati considerati studi osservazionali con un follow-up fino a 10 anni. In tutto la revisione ha permesso di ritrovare 4 studi osservazionali e 2 RCT. In questi ultimi il follow-up era di 36 mesi.
Negli RCT la denervazione renale comportava una riduzione media della pressione sistolica di 12,7 mmHg mentre negli studi osservazionali (con un follow-up medio di quasi 8 anni) tale riduzione media era di 14,8 mmHg.
La revisione ha valutato anche la diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare che era in linea con quella prevista con l’aumentare dell’età dei soggetti esaminati.
È stato determinato anche il carico dei farmaci antipertensivi assunti dai partecipanti agli studi: tale carico era sostanzialmente sovrapponibile al baseline e al termine del follow-up.
Che dire?
Questa revisione suggerisce che la denervazione renale è associata ad una riduzione importante della pressione sistolica che si mantiene stabile nel tempo e non comporta conseguenze negative sulla funzionalità renale. Come suggeriscono le linee guida la procedura va presa in considerazione nei casi di ipertensione resistente. Va da sé che si deve trattare di una vera ipertesione resistente quindi va per prima cosa accertato che il paziente abbia una buona compliance verso i farmaci prescritti e, in secondo luogo, va esclusa una ipertensione secondaria.


Renato Rossi


Bibliografia

1. http:// www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=8155

2. Sesa-Ashton G, Nolde JM, Muente I, Carnagarin R, Macefield VG, Dawood T, Lambert EA, Lambert GW, Walton A, Esler MD, Schlaich MP. Long-Term Blood Pressure Reductions Following Catheter-Based Renal Denervation: A Systematic Review and Meta-Analysis. Hypertension. 2024 Mar 20. doi: 10.1161/HYPERTENSIONAHA.123.22314. Epub ahead of print. PMID: 38506059.


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