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Della tintura d'iodio e specialmente della tintura d'iodio cloraliato (1882)

Categoria : scienze_varie
Data : 30 dicembre 1999
Autore : admin

Intestazione :

Una "Pillola d' altri tempi"



Testo :

Dopo che Coindsnt ebbe per il primo adoperata la tintura alcoolica d'iodio, e con buon successo, contro il gozzo, molte furono le applicazioni fatte di questo farmaco, ma spetta al dott. Bonelli il merito di averne precisate le indicazioni. Si assegnerebbe alla tintura d' iodio il posto primo tra i coagulanti immediati esterni e tra i risvegliatori di flogosi adesive nelle morbose cavita' chiuse.
Le iniezioni iodate procurano la guarigione tanto per prima che per seconda intenzione. Il primo caso ha luogo quando si ottiene la guarigione con una sola iniezione come nell' ascite, nell' idrocele, ecc. Il secondo quando havvi d' uopo di piu' iniezioni come nell' igroma, ateroma, ascessi freddi ecc. Carlo Pavesi, onde rendere maggiori le doti terapeutiche della tintura d'iodio pervenne ad unirla col cloralio, il quale vi si scioglie ed amalgama senza decomporsi ed aumentandogli la pregevole facolta' di sciogliersi nell' acqua senza posature.
Per la preparazione prende:
Iodio purissimo parti 20; Cloralio idrato parti 30; Alcool di vino a gradi 36 parti 140.
Ne fa una perfetta soluzione, quindi filtra per carta sugante e conserva in vaso smerigliato. Cosi' abbiamo color giallo dorato di un liquido puro solubile nell' acqua, di odore e sapore che ricorda i componenti. La tintura d'iodio cloraliata per la sua facolta' di coagulare l' albumina appena venutane in contatto, e' un eccellente emostatico ed utilissima nelle grandi ferite come antisettica e come ipnotica.

(Annali di chimica del dott. Polli, "Il Morgagni", 1882).



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stampato il 27/07/2024 alle ore 18:28:28