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MA SAPPIAMO STUDIARE ? LE CATTIVE ABITUDINI

Categoria : scienze_varie
Data : 30 maggio 2000
Autore : admin

Intestazione :



Testo :

E’ stato effettuato, presso l’Universita’ di Pavia dalla dott.ssa Alessandra Bajoni una ricerca su circa 3000 ragazzi per indagare le tecniche di studio da essi adottate per confrontarle con il loro rendimento scolastico. Alcuni dati emersi sono particolarmente interessanti. Sembra ad esempio che la memoria non sia direttamente collegata ai risultai scolastici. Studenti meno dotati dal punto di vista mnemonico ma a conoscenza di valide tecniche ottengono in genere prestazioni migliori. Dalla ricerca emerge che gli studenti piu’ bravi attribuiscono generalmente alle mnemotecniche un ruolo di ausilio per ricordare date e nomi ma non per memorizzare i punti salienti di un testo che invece preferiscono imparare con ragionamenti e collegamenti.

Alcune tecniche ritenute "cattive" sembrano essere:

riassumere per iscritto il contenuto di un testo durante la lettura o la fine del capitolo: sembra che cio’ non aiuti affatto a formarsi un’immagine mentale di quanto studiato.
leggere ad alta voce (abitudine che tra l’altro porta un notevole dispendio di tempo)
studiare profondamente un solo testo senza legarlo o ampliarlo con altri
studiare in aule comuni o con un amico.
Tecniche usate dagli studenti piu’ brillanti invece sembrano essere:

puntualizzare i concetti salienti ripetendoli mentalmente alla fine dello studio a distanza di tempo quanto hanno letto.
fissare le idee guida con annotazioni lungo il testo
ricorrere a schemi o diagrammi
cercare collegamenti tra i nuovi argomenti da studiare e quelli gia’ conosciuti
fare tabelle di marcia realistiche e rispettarle
impegnarsi contemporaneamente su fronti di studi diversi per evitare fenomeni di saturazione
studiare con amici e compagni solo in un secondo tempo per rielaborare e discutere i collegamenti tra materiale nuovo e quanto gia’ conosciuto.
Abitudine diffusa tra gli studenti piu’ brillanti sembra quello di sfruttare una prima lettura veloce del testo base per formarsi un’idea di massima dell’argomento, poi cercare confronti e collegamenti, infine tornare alla lettura del testo base. Tale sistema sembra essere non solo un passatempo ma una vera e propria tecnica di apprendimento.
Carlo Massironi, Psicologia contemporanea n.159-2000.



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