LEAD-TIME (periodo di tempo complessivo dall’inizio alla fine) BIAS Lead-time bias capita quando il periodo asintomatico nella storia naturale della malattia non viene tenuto in conto. Per esempio assumiamo che una malattia è 100% fatale con un periodo medio di sopravvivenza di 3 anni dal tempo della comparsa dei sintomi e un periodo asintomatico di 4 anni. In una popolazione non screenata la diagnosi sarà basata sui sintomi clinici e il tempo medio dalla diagnosi alla morte sarà di 3 anni. Al contrario in una popolazione screenata la diagnosi sarà fatta durante il periodo asintomatico, in media 2 anni prima della comparsa dei sintomi. Il tempo dalla diagnosi alla morte sarà ora di 5 anni (2 anni del periodo asintomatico + 3 anni del periodo sintomatico.
Quando le due popolazioni sono comparate in termini di sopravvivenza media (o sopravvivenza a 5 anni), la popolazione screenata apparirà avere un miglior risultato anche senza terapia. Tuttavia come mostra la figura la popolazione screenata non vivrà più a lungo ma semplicemente la malattia viene scoperta in un punto più precoce della storia naturale. Lo screening non avrà dato un extra 2 anni di vita in più, ma un extra 2 anni di malattia in più. In studi di efficacia il solo modo per evitare il lead-time bias è di comparare la percentuale di mortalità reale tra screenati e non. La percentuale della mortalità non tiene conto del tempo, mentre le misure surrogate come la sopravvivenza media a 5 anni sono sensibili al passare del tempo dalla diagnosi alla morte.