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Iperuricemia, trattare o no? |
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pag. 3
Il dottor Ebiemme (e ricomincia a leggere i suoi fogli) “Vediamo cosa dice la letteratura. Di solito si tende a trattare anche i pazienti asintomatici per il rischio di gotta, nefropatia e calcolosi renale, dislipidemia, sindrome X e un ipotetico rischio CV pero’ vediamo meglio, nel dettaglio.
Rischio CV. Messo in relazione con lo studio NHANES I con una durata di 16 anni con forte associazione nei maschi e femmine, ma lo studio era retrospettico e messo in dubbio da altri studi + recenti compreso il Framingham. Quindi non esistono evidenze di una relazione.
Rischio di Gotta. Uno studio ha mostrato che l'uricemia < di 7 l'incidenza di gotta è 0,1%; tra 7 e 9: 0,5%; se è > di 9: 5% . Un altro studio ha mostrato che un'uricemia tra 7 e 8 seguita per 14 anni l'insorgenza della gotta era del 12%. L'insorgenza della gotta era seguita da decadi di iperuricemia asintomatica.
Urolitiasi. Uno studio mostrava che l'incidenza di urolitiasi nei soggetti asintomatici era del 0,3% e 0,9% nei pazienti con gotta e iperuricemia.
Nefopatia da acido urico. Questa condizione si sviluppa nei massicci incrementi di acido urico in seguito a malattie tumorali, ma è prevedibile e curabile e può regredire.
Dislipidemia. Non esistono evidenze in una loro associazione.
Sindrome metabolica. Anche se alcuno studi hanno messo in relazione i l'uricemia con la sindrome metabolica (studio CARDIA per esempio) le evidenze sono dubbie.”
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