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Testamento Biologico: a chi ed a che serve? |
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Una legge inutile e dannosa
Nell'ambito del 68° Congresso della Società di Cardiologia il presidente, Professor Francesco Fedele, avrebbe affermato, in base ad alcune agenzie di stampa, che “I medici sono lasciati soli a gestire una situazione così grave come quella dei momenti terminali della vita. Ormai una legge si rende necessaria per riaffermare sia i diritti del malato sia la dignità del medico”.
Una legge sul “Testamento biologico” è invece assolutamente non necessaria, anzi sarebbe dannosa, costosissima oltre che irrealizzabile dato che nessuno da sano può decidere cosa penserebbe di fare quando fosse gravemente malato e sono proprio i medici che devono farsi carico di definire, caso per caso, il percorso da seguire nelle fasi terminali della vita dei loro pazienti. Questo è specificamente un compito del medico, che non deve farsi abbagliare da mirabolanti soluzioni all'americana, frutto di un'etica contrattualistico-mercantile e di concezioni della libertà, del rapporto interpersonale e sociale che sono totalmente diverse da quelle della tradizione culturale e sociale italiana.
E' la tradizione dell'etica e della deontologia che conferisce al medico la libertà ed allo stesso tempo la responsabilità di agire in scienza e coscienza nell'interesse del paziente, interesse che nessuno meglio del medico può valutare caso per caso. Non esiste pertanto alcun bisogno di regolamentare ciò che ontologicamente non può esserlo. Non si scomodino poi alti principi di pseudo-libertà per giustificare mere esigenze pratiche, che ben poco hanno di nobile e che potrebbero introdurre scorciatoie per criptoeutanasie.
Luca Puccetti*
* il parere espresso non rispecchia necessariamente quello della Redazione di www.pillole.org |
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