La relazione tra incesto, pornografia e uso di Internet
ambienti a rischio
Comuni acquisizioni sugli ambienti a rischio
E’ possibile in certa misura prevedere quali siano gli ambienti a rischio di incesto. E’ nota da tempo la maggiore frequenza del fenomeno dell’abuso sessuale negli alcoolisti. Nel 1990 Langevin rilevava che era frequente riscontrare tra i sex offenders l’uso della marijuana e delle “street drugs” come i derivati della cocaina e delle amfetamine sebbene meno del 20% della sua casistica presentasse un vero problema di abuso (20). E’ un dato ormai accettato che nelle famiglie con un maggior numero di figli l’incesto sia un fenomeno più comune (9).Naturalmente questo dato deve essere spesso posto in relazione con il basso reddito e l’educazione della famiglia con particolare riguardo alla pianificazione familiare e alla contraccezione.
Sarebbe addirittura possibile, secondo alcuni, prevedere un pattern di alterate relazioni marito-moglie nel contesto delle quali si ritroverebbe più comunemente il fenomeno dell’incesto. In un articolo del 1990, infatti, Lang-Reuben e Langevin (11) analizzano le relazioni matrimoniali in un campione di incest offenders. Si trovano pressoché costantemente disarmonie nel rapporto di coppia, mancanza di fiducia e di amici comuni, scarso tempo trascorso assieme e una bassa soddisfazione nei rapporti sessuali. Secondo questo studio si rivelerebbe un trend di scarsa fiducia nel coniuge. Tutti gli offenders lamentavano una non sufficiente conoscenza del coniuge prima del matrimonio. Riteniamo, comunque, che definire queste disfunzioni (piuttosto frequenti in realtà) del rapporto di coppia una chiara predisposizione all’incesto sia una forzatura inaccettabile sotto l’aspetto psicologico e medico-legale.