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La relazione tra incesto, pornografia e uso di Internet
Inserito il 09 ottobre 2005 alle 10:13:00 da admin. Stampa Articolo | Stampa Articolo in pdf
tipologie rare
Tipi meno comuni di incesto

Il più comune tipo di incesto è senza dubbio quello padre-figlia (o padre adottivo-figlia). Nella percezione popolare sembrerebbe che le altre forme più rare come madre-figlio o fratello-sorella siano meno traumatiche ma i dati sperimentali di numerosi autori dimostrano il contrario (4, 7, 9, 10, 21) e c’è un forte sospetto che le cifre siano in realtà sottostimate perché non tutti i casi vengono riportati (4). In particolare il fenomeno dell’incesto madre-figlio si dimostra particolarmente subdolo e a volte difficile da differenziare dai normali comportamenti di cura materna dove sia presente un contatto con i genitali malgrado le conseguenze a lungo termine siano potenzialmente disastrose (7). In uno studio di Kelly, ad esempio, metà delle vittime di questo tipo di incesto ne hanno una percezione mista, quando non addirittura positiva, ma in seguito a verifica oggettiva tramite questionario, queste risentono di un danno nell’adattamento sociale molto superiore rispetto a quante lo ricordano come francamente spiacevole o traumatico (7). Altri autori come Denov (21) sottolineano a loro volta le conseguenze in termini di abuso di droghe o farmaci, self-harming, suicidio, depressione, difficoltà a relazionarsi con l’altro sesso, disturbi della personalità fino a casi estremi come quello riportato da Rudominer (4), dove però l’incesto era parte di una situazione di grave abuso fisico e verbale che dal punto di vista terapeutico era causa di resistenze, controtransfert e, in generale, un’estrema difficoltà di trattamento.

Una menzione a parte merita il lavoro di Cyr (9) dove viene studiato un gruppo di pazienti tra i 5 e 16 anni che avevano subito violenza da parte di fratelli, padri o padri adottivi. La violenza con penetrazione risultava più frequente nel gruppo fratello-sorella (70.8%) mentre nel gruppo padre-figlia risultava del 34.8% e nel gruppo padre adottivo-figlia scendeva addirittura al 27.3%. Il gruppo fratello-sorella era naturalmente più frequente nelle famiglie con figli numerosi e maggiore promiscuità dove si riscontrava anche un maggiore abuso di alcool. E’ interessante notare come, contrariamente alla percezione popolare di incesto “più violento” quando si tratti del padre, il disagio clinicamente significativo era presente nel 90% del gruppo fratello-sorella abbassandosi a percentuali del 63.6% nel gruppo padre adottivo-figlia. Le conclusioni di Cyr sono che l’abuso fratello-sorella comporta conseguenze a lungo termine più gravi del classico tipo padre-figlia, quindi non è assolutamente da sottovalutare sia in campo diagnostico che terapeutico. Analoghe conclusioni si ritrovano nel lavoro di Tsun, svolto a Hong Kong ma con risultati pressoché sovrapponibili (18).
 
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