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Le UTAP del mistero |
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Le UTAP: le misteriose entita' della nuova Sanita'
Le agitazione della Sanita' hanno avuto recentemente nuovo impulso per la comparsa di una misteriosa entita' che promette (o minaccia?) cambiamenti radicali del settore della Medicina di base: la UTAP, o Unita' Territoriale di Assistenza Primaria. Se ne discute accesamente, ma la realta' e' che nessuno ha le idee chiare sull' argomento della discussione: cosa sono in realta' le UTAP? Nemmeno il Ministero ha finora chiarito, se non nei termini piu' generali, cosa sarebbero e come dovrebbero operare queste strutture: l' unica cosa accertata (pare...) e' che si dovrebbe trattare di una associazione (con figura giuridica ancora imprecisata) che dovrebbe raccogliere diverse figure professionali, ed in particolare i sanitari di primo livello (Medici di Famiglia, Pediatri, Medici di Continuita' Assistenziale) e che, mediante l' accorpamento di queste figure venga gestito l' intero ciclo di assistenza primaria, per 24 ore al giorno e per l' intero arco dell' anno, festivita' comprese. Questa ipotesi di ristrutturazione, nella sua genericita', ha provocato un serrato dibattito interno nelle categorie interessate, preoccupando e allarmando molti medici, che vedono stravolta una tipologia lavorativa ormai consolidata. Non per nulla i sondaggi informali vedono la maggioranza dei medici molto contraria; le preoccupazioni espresse riguardano generalmente il timore di venir gravati da ulteriori impegni lavorativi, onerosi e compensati a un prezzo "sociale". I medici, in altre parole, temono di venir usati dalla parte pubblica come comodi ed economici strumenti utili per coprire i servizi attuali a costi (e quindi anche ad onorari) proporzionatamente minori. La carenza di contenuti precisi, almeno finora, ha portato nuovamente ad una diversa impostazione tra i vari sindacati di categoria, variando da una decisa posizione negativa ad una sorta di rilancio ("mettiamo le carte in tavola e poi se ne parlera' "). Benche' inizialmente si fosse addirittura ventilata l' ipotesi di un aggregazione obbligatoria, si sarebbe scelta una via piu' morbida, con un meccanismo di adesione volontaria ma anche di forte incentivazione, anche a livello locale, tramite accordi regionali.
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