La neuropatia diabetica è fattore di resistenza al sildenafil
Inserito il 30 ottobre 2000 da admin. - andrologia - segnala a:
Nel diabetico l’alterazione del parasimpatico precede quella del simpatico sbilanciando il sistema di contrazione delle cellule lisce muscolari con conseguente flaccidita’ del pene. E’ stato valutato in recenti studi che la percentuale di non responders al Sildenafil nei pazienti diabetici e’ del 41%. Gli autori (M. La Monica e al., GIDM n.1 Giugno 2000) hanno percio’ studiato un gruppo di 26 diabetici di tipo 2 affetti da deficit erettile. Il deficit doveva essere insorto da almeno sei mesi e avere un indice internazionale di IIEF inferiore a 5 e un tracciato rigido-metrico con assenza di erezione superiore al 70%. A questi pazienti e’ stato somministrato Sildenafil a dose piena (100 mg.) con una risposta del 19% nei pazienti con NAC, dell’82% nei pazienti con assenza di tale neuropatia. Gli autori suggeriscono in conclusione che e’ indispensabile, nell’approccio clinico al paziente diabetico di tipo 2 con deficit erettile, che vengano effettuati gli opportuni test cardiovascolari in quanto la presenza di una compromissione autonomica permette di prevedere una probabile scarsa risposta al Sildenafil anche se somministrato a dose piena.
Uno studio abbastanza simile e’ stato effettuato da P. Pata e al. (stessa rivista) i quali hanno trattato un gruppo di pazienti diabetici in buon compenso glico-metabolico con disfunzione erettile e in assenza di documentata patologia cardiovascolare. I pazienti, dopo attenta selezione, sono stati sottoposti a terapia con Sildenafil alla posologia di 100 mg. due volte alla settimana per 8 settimane. Si riscontrava una risposta negativa in 6 pazienti e positiva in 8 pazienti su 14. Valutando i parametri funzionali studiati, gli autori concludono che un certo grado di neuropatia clinicamente manifesta possa giustificare una ridotta o assente risposta al Sildenafil e che nell’ambito dei diabetici in terapia con Sildenafil la percentuale di non responders sembra essere piuttosto elevata (circa 40%, in accordo con i dati espressi dall’autore precedente) e in rapporto alla gravita' della neuropatia diabetica. (D. Zamperini)