Molto ci si preoccupa della sopravvivenza fisica dei soggetti affetti da neoplasia ma inferiori sono gli studi sull’impatto psicologico che tale patologia comporta. Ancora inferiori sono gli studi effettuati sull’argomento in soggetti pediatrici. I lavori effettuati finora presentano risultati contraddittori per cui si e’ effettuato un ulteriore studio presso l’universita’ di Manchester (dott.ssa E. Mackie) che ha esaminato 102 sopravvissuti da leucemia acuta o tumore di Willms in eta’ pediatrica. I soggetti apparentemente erano clinicamente guariti e liberi da recidive da almeno 5 anni. L’indagine e’ stata effettuata in confronto con un campione di controllo di pari numero ed eta’. Non e’ stato evidenziato un aumento nell’incidenza di malattie psichiatriche vere e proprie nel campione dei sopravvissuti, tuttavia sono risultati aumentati in maniera evidente i disturbi della sfera affettiva e sessuale. Tali peggioramenti da tali patologie sono stati evidenziati soprattutto nei soggetti che avessero subito un trattamento chemioterapico in epoca recente.
Gli autori concludono che le neoplasie in eta’ infantile sono causa di disturbi psicologici e relazionali a lungo termine di cui non si conoscono ancora bene gli intimi meccanismi.