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Documento di consenso: nuovi criteri diagnostici del diabete mellito |
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Inserito il 26 gennaio 2001 da admin. - metabolismo - segnala a:
Come gia’ e’ noto nel 1997 negli Stati Uniti e’ stato pubblicato un documento (del A.D.A.) appartenente ai nuovi criteri diagnostici del diabete mellito che rivoluzionavano i criteri precedenti. Tali criteri non venivano immediatamente recepiti dagli organismi internazionali (O.M.S. o a Societa’ scientifiche europee) in quanto si ritenne di dover verificare alcuni aspetti non ben definiti. Nel Marzo 2000 e’ stata tenuta a Mantova una "Consensus Conference" organizzata dalla Societa’ Italiana di Diabetologia per esprimersi sull’adozione dei nuovi criteri diagnostici. Sonostati approvati a larga maggioranza 10 punti:
Il diabete mellito si riscontra mediante glicemia digiuno = o > 126 mg/dl. Il dato va confermato con un secondo dosaggio. Il limite e’ valido anche per il diabete gestazionale. Per la diagnosi e’ sufficiente anche una glicemia casuale > a 200 con sintomi tipici di diabete. Una glicemia = o > a 200 mg/dl due ore dopo un carico orale di glucosio di 75g diagnostica un diabete mellito anche in presenza di glicemia a digiuno < ai 126 mg/dl. Il dato va confermato in una seconda occasione. Una glicemia compresa tra 140 e 199 mg/dl due ore dopo un carico orale di glucosio configura una condizione di ridotta tolleranza glucidica. Il dato va confermato in una seconda occasione. Una glicemia a digiuno compresa tra 110 e 125 conferma una presenza di alterata glicemia a digiuno. Il dato necessita di conferma in una seconda occasione. Si raccomanda fortemente l’individuazione dei soggetti che pur avendo glicemia a digiuno inferiore a 126 mg presentino una glicemia dopo carico > ai 200 mg in quanto essi sono a tutti gli effetti diabetici in quanto sviluppano complicanze croniche in maniera non diversa da quello che accade nei soggetti con glicemia a digiuno > di 126 mg. Si raccomanda l’identificazione della ridotta tolleranza glucidica in quanto tale condizione si traduce in un aumento rischio di diabete e di malattie cardiovascolari. Si raccomanda in questi soggetti l’esecuzione annuale di un carico orale di glucosio per svelare la progressione a diabete mellito. Si raccomanda l’identificazione dei pazienti con alterata glicemia a digiuno (110/125 mg/dl) in quanto tale condizione si traduce in una aumentato rischio di diabete mellito e in malattie cardiovascolari. Tale condizione non va confusa con la ridotta tolleranza glicidica in quanto, se associata a normale tolleranza glucidica, presenta un rischio di diabete e di malattie cardiovascolari inferiore a quello dei soggetti con ridotta tolleranza glucidica. Per tale motivo in questi soggetti e’ raccomandata l’esecuzione annuale del carico orale di glucosio. E’ raccomandata la misurazione della glicemia a digiuno con intervalli di tempo non superiori a tre anni in tutti i soggetti di eta’ superiore a 45 anni. E’ raccomandata una misurazione piu’ frequente della glicemia a digiuno e una periodica esecuzione del carico orale anche prima dei 45 anni di eta’ negli individui a rischio: famigliari di I grado di diabetici, soggetti con BMI > di 25, ipertesi, dislipidemici, donne con pregresso diabete gestazionale, donne che hanno partorito un feto di peso superiore a 4 kg. Per la diagnosi della ridotta tolleranza glucidica e del diabete mediante carico orale e‘ sufficiente misurare la glicemia due ore dopo l’assunzione di 75g di glucosio per via orale. E’ stata confermata la suddivisione di diabete di tipo 1 (nelle varianti autoimmune e idiopatico) diabete di tipo 2, diabete gestazionale e altri tipi di diabete (difetti genetici nella funzione cellulare, nell’azione insulinica, da malattie del pancreas esocrine, ecc.). Daniele Zamperini. Fonte: "Il Diabete" vol. 12 - n. 3 - Settembre 2000
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