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Efficacia dell'organizzazione di gruppo
Inserito il 26 febbraio 2001 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  



L’ assistenza sanitaria si indirizza sempre piu’ a forme di gestione e organizzazione di gruppo. Questo tipo di attivita’ sta diffondendosi anche in settori, come quello della medicina di famiglia, dove l’ individualismo sembrava ineliminabile.
Il lavoro di equipe costituisce, da sempre, la norma nel settore ospedaliero, ma esistono pochi studi che ne abbiano valutato la reale efficacia o che ne abbiano studiato le diverse modalita’ organizzative al fine di ottimizzarne la resa.
Uno di questi e’ stato effettuato da West e Anderson (1996), i quali hanno inteso valutare l’ efficienza del lavoro di equipe negli opedali inglesi. Gli Autori hanno studiato le innovazioni e le decisioni assunte dai vari gruppi di decisione in 27 ospedali; hanno studiato in particolare, servendosi di un gruppo di esperti indipendenti, la radicalita’, la grandezza, la novita’ e l’efficacia delle innovazioni prodotte da questi gruppi.
Le innovazioni introdotte non si limitavano al solo settore assistenziale, ma interessavano anche altri settori: venivano analizzati gli interventi riguardanti i miglioramenti della gestioni delle risorse, gli aumenti degli introiti, la riduzione dei costi, l’ espansione o il miglioramento dei servizi e cosi’ via. I risultati hanno evidenziato cio’ che anche il buon senso suggerisce: che i gruppi non sono tutti uguali. Cio’ che distingue i gruppi piu’ efficaci da quelli meno efficaci, secondo gli Autori, non e’ la capacita’ dei singoli bensi’ il "clima interno" del gruppo, che ne condiziona enormemente la resa. Nei gruppi efficaci, infatti, i membri erano capaci di costruire un contesto e un clima in cui l’ iniziativa e l’ innovazione venivano valorizzate e sostenute piuttosto che punite o osteggiate. La presenza di membri con particolari capacita’ innovative non era correlata con il numero di innovazioni introdotte ma solo la loro radicalita’.
Non e’ stata rilevata relazione tra anzianita’ di servizio e capacita’ innovativa.
Un dato particolarmente interessante riguarda l’ influsso della disponibilita’ finanziaria sulla capacita’ innovativa: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la maggior disponibilita’ di risorse finanziarie non solo non influenzava il numero o il livello delle innovazioni introdotte, ma addirittura diminuiva la soddisfazione del benessere del gruppo.

D.Z.: fonte: S. Zappala’ "Psicologia contemporanea", Luglio-Agosto 1999


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