Da circa 10 anni si è evidenziata un'associazione esponenziale tra QI e mortalità globale. I bambini intelligenti presentano una ridotta mortalità globale da adulti.
L'analisi dei risultati di test scolastici tesi ad esplorare il QI dei bambini realizzati nel 1932 e nel 1947 ad Aberdeen, Scozia, hanno rivelato che i soggetti con QI più elevato presentano una ridotta mortalità globale, vanno incontro a minori ospedalizzazioni, e sviluppano meno tumori, cardiopatia ischemica ed ipertensione. Numerose sono le ipotesi addotte per spiegare l'associazione. Un elevato QI, garantendo risultati scolastici e lavori migliori sarebbe una precondizione per il determinarsi di circostanze di vita più favorevoli e per il conseguimento di una maggiore capacità di processare le informazioni, di evitare lo stress o di saperlo gestire. L'alto QI favorirebbe la pratica di comportamenti salutari e renderebbe più facile evitare le situazioni pericolose e riconoscere i sintomi di problemi fisici che necessitino di interventi tempestivi.