Una ricerca pubblicata sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences" suggerisce che nella Finlandia pre-industriale, dare alla luce coppie di gemelli potrebbe aver avuto nelle madri un effetto negativo sulla capacità del corpo di combattere le malattie.
In passato, alcuni modelli animali avevano mostrato un bilanciamento fra gli sforzi riproduttivi e l'estensione della vita, ma un fenomeno simile negli esseri umani era sempre stato oggetto di controversie. Utilizzando dati storici ricavati dai registri ecclesiastici finlandesi del diciottesimo e del diciannovesimo secolo, Samuli Helle dell'Università di Turku e colleghi hanno analizzato i tassi di sopravvivenza delle donne che avevano dato alla luce una coppia di gemelli oppure un solo figlio. I risultati indicano che, delle donne che sono sopravvissute oltre i 65 anni, quelle che avevano avuto gemelli avevano sei volte più probabilità di morire per una malattia infettiva (soprattutto tubercolosi). I ricercatori ipotizzano che, con il passare del tempo, il sistema immunitario delle madri dei gemelli si sia indebolito più in fretta rispetto alle madri di figli unici, rendendole più suscettibili alle infezioni.