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Terapia anticoagulante e antiaggregante nella FA |
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Inserito il 11 novembre 2004 da admin. - cardiovascolare - segnala a:
L'associazione della terapia anticoagulante orale (TAO) a media intensità e antiaggregante è più efficace delle singole terapie nella prevenzione delle complicanze legate alla fibrillazione atriale (FA) senza aumento significativo dei rischi emorragici.
Gli anticoagulanti sono più efficaci dell’aspirina nella prevenzione degli eventi cerebrovascolari nei pazienti con FA. L’associazione di antiaggreganti piastrinici e di una TAO di intensità moderata è stata valutata in pazienti con FA associata a fattori di rischio o stenosi mitralica. Lo studio multicentrico ha incluso 1.208 pazienti a rischio. Nei pazienti con rischio intermedio, costituiti da soggetti con fattore di rischio ed età oltre 60 anni, 242 hanno ricevuto un trattamento con trifusal, un inibitore della ciclo-ossigenasi con attività antiaggregante, 237 acenocumarolo e 235 un' associazione dei due farmaci. Tra il gruppo di pazienti ad alto rischio, che comprendeva pazienti con un precedente episodio embolico o con stenosi mitralica, 259 hanno ricevuto anticoagulanti e 236 hanno ricevuto l' associazione dei due farmaci.L'end point principale era rappresentato da un indice combinato che comprendeva morte cardiovascolare, ictus non fatale e embolismo sistemico. Durante il follow-up di 2.76 anni, è stata registrata una diminuzione significativa dell'incidenza dell'end point principale nel gruppo trattato con la terapia di associazione, rispetto al gruppo trattato con TAO, sia nel gruppo di pazienti a rischio intermedio (hazard ratio [HR] 0.33 [95% confidence interval (CI)0.12 to 0.91]; p = 0.02), sia in quello a rischio elevato (HR 0.51 [95% CI 0.27 to 0.96]; p = 0.03). La valutazione complessiva dell'end point principale e degli episodi emorragici maggiori è risultata signficativamente inferiore nel gruppo a rischio intermedio trattato con la terapia di associazione. I pazienti con FA non valvolare in terapia anticoagulante hanno presentato una frequenza di episodi tromboembolici simile a quella osservata nei pazienti con stenosi mitralica. L’associazione di antiaggreganti piastrinici e di anticoagulanti riduce l’insorgenza di eventi vascolari embolici rispetto ai pazienti in sola terapia anticoagulante. Questo beneficio non risulta inficiato da un incremento degli eventi emorragici.
Fonte J Am Coll Cardiol. 2004 Oct 19;44(8):1557-66
Link: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/query.fcgi?cmd=Retrieve&db=pubmed&dopt=Abstract&list_uids=15489085
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