I soggetti in terapia con PPI presentano un rischio di polmonite significativamente aumentato, probabilmente a causa della mancata inattivazione dei patogeni da parte dell’ambiente acido.
Questo è il risultato principale di uno studio caso-controllo condotto in Olanda su oltre 360.000 soggetti per verificare se all’aumentata incidenza di colonizzazione da parte di patogeni riscontrata a livello gastrointestinale negli utilizzatori di farmaci antiulcera potesse corrispondere un simile aumento del rischio infettivo anche a livello polmonare. Gli utilizzatori di inibitori della pompa protonica (IPP)o di H2-antagonisti hanno mostrato un’incidenza di polmonite di 2,45/100 persone-anno, contro un tasso di 0,6/100 persone-anno nei controlli. I pazienti in terapia con PPI hanno un rischio di polmonite 1,89 volte superiore a quelli che la hanno sospesa, mentre tale rapporto è di 1,63 per quanto riguarda gli H-2 antagonsti.
Nei soggetti trattati con PPI maggiore è la dose di acido-soppressore, maggiore è il rischio di polmonite.
Fonte: JAMA. 2004;292(16):1955-60 Segnalato da: Farmeco.it del 25/11/04