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L'aspirina funziona nella crisi emicranica
Inserito il 15 dicembre 2004 da admin. - neurologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Nell'accesso emicranico la somministrazione di 1000 mg di aspirina può essere un' opzione efficace ed economica.

E' quanto dimostra uno studio randomizzato e controllato su oltre 300 pazienti affetti da emicrania. Nello studio, effettuato in Germania, Italia e Spagna, è stata usata un formulazione di aspirina effervescente tamponata, paragonata a sumatriptan (50 mg), ibuprofen (400 mg) e placebo. Dopo due ore mostravano un miglioramento della sintomatologia il 52,5% dei pazienti trattati con asa, il 60,2% dei pazienti trattati con ibuprofen, il 55,8% dei pazienti trattati con sumatriptan e il 30,6% dei pazienti trattati con placebo. La difefrenza era statisticamente significativa per i tre trattamenti attivi versus placebo.
Per quanto riguarda la percentuale di pazienti liberi da dolore a 2 ore si aveva: 27,1% con asa, 33,2% con ibuprofen, 37,1% con sumatriptan, 12,6% con placebo. La differenza tra asa e triptano in questo caso era statisticamente significativa a favore di sumatriptan.
Gli autori concludono che l'aspirina ottiene risultati paragonabili al sumatriptan e all'ibuprofen nel trattamento dell'attacco emicranico.

Fonte: Cephalalgia 2004; 24: 947-954


Commento
Lo studio è interessante perchè dimostra che l'aspirina e i FANS possono essere delle alternative accettabili all'uso dei triptani nella crisi emicranica. Per la verità mentre non si riscontrano differenze tra sumatriptan e ibuprofen, l'aspirina si dimostra inferiore al triptano per quanto riguarda la percentuale d soggetti completamente liberi da dolore a 2 ore dalla somministrazione. Tenuto conto del costo dei triptani rispetto alle terapie alternative si può prevedere un loro uso in prima battuta nei casi di emicrania grave e che in precedenza ha già dimostrato di non rispondere ai FANS o al paracetamolo o ancora come farmaco di secondo impiego da assumere dopo un paio d'ore se il FANS o il paracetamolo non si è dimostrato efficace. Da notare infine che anche il placebo ottiene risultati non disprezzabili perchè un paziente su tre circa riferisce, a due ore, un miglioramento del dolore.
Renato Rossi

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