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Medici scienziati? No, grazie |
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Inserito il 21 dicembre 2004 da admin. - professione - segnala a:
Qual' e' la differenza tra uno scienziato e una persona di cultura? E i medici sono veramente scienziati o solo dei "colti empiristi"?
Alcuni medici –secondo Richard Smith, del BMJ Journal – sono scienziati, esattamente come sono scienziati alcuni politici. Ma non tutti lo sono. Come studenti di medicina, afferma, sono stati riempiti di nozioni sulla biochimica, sull’anatomia, sulla psicologia, e su altre scienze mediche. Ma le sole informazioni non fanno di uno studente uno scienziato. Altrimenti sarebbe possibile divenire scienziati guardando canali informativi, come Discovery Channel e simili. In cose differisce, allora, uno scienziato da una persona acculturata? La differenza è nel metodo di indagine e di analisi della realtà. Uno scienziato è una persona che costantemente pone questioni, indaga, genera teorie e ipotesi falsificabili e accumula dati mediante esperimenti replicabili. Uno scienziato, scherza Richard, è una persona che si lava solo metà dell’arco dentario per vedere se il lavarsi i denti è utile o meno. Nella realtà i medici usano le regole, ma non le seguono fedelmente: le rispettano, ma spesso improvvisano attorno ad esse. Nel loro metodo di lavoro sono più simili ad una sessione jazz che ad un esperimento di laboratorio. Sembra oltraggioso affermare che i medici non sono scienziati, ma nella realtà ne sono ben consapevoli. Smith racconta che una volta chiese ad un gruppo di 150 medici quanti di loro fossero scienziati, e solo 5 o 6 di questi alzarono la mano. Ma se i medici non sono scienziati, allora perché gli articoli che compaiono nelle riviste specializzate è presente un flusso costante di ricerche scientifiche originali? Negli operatori sociali ed infermieristici le ricerche riportate non sono in originale, ma elaborate e ristrutturate. Per i medici, invece, vi è un costante flusso di dati grezzi, non elaborati. L’inevitabile conseguenza di questa situazione è che in realtà molti dei medici non leggono gli articoli scientifici per intero, limitandosi agli abstract e, quando disponibili, ai sunti. In effetti la maggior parte dei medici non è in grado di valutare criticamente gli articoli, in quanto non sono stati addestrati a farlo. Spesso i lettori di questi articoli – continua Smith – svolazzano sugli stessi articoli come api sui fiori, prendendo qui e lì del polline. In definitiva, sia il comportamento del medico che la formazione non corrispondono a quelle che dovrebbero essere se fossero scienziati. La stessa diagnosi e la relativa cura delle malattie del paziente avvengono in un modo non scientifico, dove spesso alla cura ottimale si preferisce quella più accessibile al paziente. Guido Zamperini Fonti: bmj journal (http://bmj.bmjjournals.com/) riportato su http://www.omco.pd.it/
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