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TOS associata ad incontinenza urinaria ?
Inserito il 06 febbraio 2005 da admin. - ginecologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La terapia ormonale sostitutiva in post - menopausa sarebbe associata ad un aumento del rischio di incontinenza urinaria


Lo studio cosidetto delle Infermiere è uno studio osservazionale statunitense durato molti anni che è servito ad alcuni ricercatori per verificare l'associazione esistente tra post-menopausa, terapia ormonale sostitutiva e incontinenza urinaria. Sono stati analizzati i dati di quasi 40.000 donne in post-menopausa (età 50-75 anni) che all'inizio dell'osservazione non riportavano sintomi attribuibili a incontinenza urinaria. Dopo aver seguito le partecipanti per circa 4 anni e aver corretto di dati per vari fattori di confondimento (fumo, isterectomia, BMI, uso di farmaci e malattie concomitanti) gli studiosi hanno potuto determinare che l'incidenza annuale di incontinenza urinaria era del 3% nelle donne che non assumevano terapia ormonale sostitutiva (TOS) e de l 3,8% nelle donne in TOS. Il rischio relativo di incontinenza urinaria era di 1,54 nelle donne che assumevano estrogeni orali e di 1,68 nelle donne trattate con preparazioni transdermiche. Il rischio diventava ancora più evidente considerando solo l'insufficienza urinaria importante. Inoltre il rischio diminuiva nelle donne che smettevano la TOS rispetto alle donne che la continuavano.

Fonte: Obstet Gynecol 2004;103:254-60.

Commento di Renato Rossi
Si sapeva già che l'incontineza urinaria è una situazione di riscontro frequente nelle donne in post-menopausa. Dato che la TOS ha degli effetti positivi su alcuni sintomi della menopausa (per esempio secchezza e atrofia vaginale) si poteva ragionevolmente pensare che potesse essere utile anche per ridurre l'incontinenza urinaria. Questo studio dimostrerebbe che non solo non è così, anzi al contrario l'uso della TOS sarebbe associato ad un aumento del rischio. Il fatto che si tratti di uno studio osservazionale può far pensare che ci sia un bias di selezione e cioè che siano le donne che hanno incontinenza urinaria ad usare la TOS proprio per cercare di alleviare il loro disturbo. Contro tale ipotesi sta la dimostrazione che l'incontinenza si riduce nelle donne che smettono la TOS rispetto a quelle che la continuano. Dopo i risultati dello studio WHI, le indicazioni per la TOS si fanno dunque sempre più limitate.

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