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Deficit attentivo/iperattività (ADHD): un disturbo mal curato
Inserito il 26 gennaio 2005 da admin. - psichiatria_psicologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

ADHD:I pazienti pediatrici non vengono seguiti ottimalmente.

Questo concetto e' evidenziato da uno studio condotto su un campione di ragazzi dai 4 ai 15 anni con una diagnosi di ADHD (deficit attentivo/iperattività).
Lo studio, condotto mediante un questionario, ha dimostrato come solo il 26% dei soggetti torna dal medico per un controllo. L’eventuale prescrizione dei farmaci (il 78% del campione esaminato) non modifica la frequenza di ritorno dal medico. Indipendentemente dalla terapia seguita, infatti, nei sei mesi successivi la media di visite è pari ad uno.
Questo è in netto contrasto con le linee guida in vigore, che prevedono controlli assidui affinché il medico possa calibrare la terapia, finchè il bambino non si stabilizzi. Per controlli assidui si intende una volta alla settimana fino a che la terapia non viene ottimizzata, e successive visite di controllo ogni 3-4 mesi.
Alcune soluzioni per ovviare a questo trend comportamentale si basano sulla creazione di team infermieristici e/o di assistenti sociali, che hanno il compito di sollecitare attivamente le famiglie a seguire regolarmente le visite di controllo.

Guido Zamperini
Fonte: (J Pediatr 2004; 145: 767-71)

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