Il professor Ian Wilmut del Roslin Institute di Edimburgo, che clonò la pecora Dolly, potrà clonare embrioni umani a scopo terapeutico.
Il ricercatore ha ricevuto l'autorizzazione dell'Autorità Britannica per la Fertilizzazione e l'Embriologia per clonare embrioni umani a scopo terapeutico. La licenza gli permetterà di condurre ricerche su malattie neurologiche e consisterà nel prelevare il Dna dalla cute e dal sangue di pazienti per impiantarli in una cellula che si trasformerà in embrione. Lo scopo è studiare l'effetto della malattia sugli embrioni, per meglio comprenderne lo sviluppo e trovare una cura. Al sesto giorno di sviluppo, ossia prima del momento in cui un embrione può essere impiantato nell'utero in una fecondazione artificiale, gli embrioni verrebbero distrutti. La decisione suscita le accuse del fronte anti-clonazione: "Si crea una vita con la clonazione, la si usa e poi la si distrugge", sostengono. Questa è la seconda autorizzazione dopo quella concessa nell'agosto scorso a ricercatori dell'università di Newcastle per clonare embrioni da cui estrarre cellule staminali a scopo di ricerca terapeuica. In Gran Bretagna è illegale la clonazione di embrioni umani a scopo riproduttivo, quella terapeutica è invece diventata legale nel 2001. Fonte: La Repubblica on line 09/02/2005