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Chemio e tamossifene dimezzano mortalità in K mammario
Inserito il 14 maggio 2005 da admin. - oncologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Nelle donne con cancro mammario iniziale con recettori positivi per gli estrogeni la chemioterapia associata a tamoxifene riduce la mortalità specifica di circa il 50%


Il gruppo denominato Early Breast Cancer Trialists, nato nel 1984-85, ha condotto una meta-analisi ogni 5 anni degli studi in cui donne con cancro mammario si sono sottoposte a trattamento. La meta-analisi che segue include 194 trials di chemioterapia adiuvante e terapia ormonale iniziata a partire dal 1995, per un totale di 144.939 donne. Dalla meta-analisi risulta che la chemioterapia con un regime basato su fluorouracile, doxorubicina e ciclofosfamide (FAC) oppure su fluorouracile, epirubicina, ciclofosfamide (FEC) appare essere più efficace di un regime basato su fluorouracile, methotrexate e ciclofosfamide (CMF). Per le donne trattate con un regime a base di antracicline (FAC o FEC) per circa 6 mesi la mortalità da cancro mammario risulta ridotta del 38% a 15 anni nelle donne con meno di 50 anni e del 20% nelle donne con età compresa tra 50 e 69 anni, indipendentemente dall'uso di tamoxifene, dallo stato dei recettori per gli estrogeni e dallo stato linfonodale. Il guadagno in sopravvivenza è almeno doppio a 15 anni rispetto a quello ottenuto a 5 anni. Il tamoxifene da solo, usato per 5 anni, nelle donne con positività per i recettori estrogenici riduce la mortalità del 31%. L'associazione di chemioterapia e tamoxifene riduce la mortalità del 57% nelle donne di media età e del 45% nelle donne più anziane.

Fonte:Lancet 2005 May 14; 365:1687-1717

Commento di Renato Rossi
Questa imponente meta-analisi conferma quanto già il medico nota empiricamente: la chemioterapia e la terapia ormonale funzionano e di cancro mammario si muore meno adesso che vent'anni fa. Lo studio del gruppo collaborativo dimostra anche che il guadagno in sopravvivenza si fa maggiore quando è possibile associare la chemioterapia alla terapia ormonale nei casi di tumore con recettori ormonali positivi per gli estrogeni. L'aspettativa di vita, per le donne trovate affette da cancro mammario in stadio iniziale, probabilmente aumenterà in un prossimo futuro grazie alla introduzione di nuove e sempre più sofisticate armi come i taxani, gli anticorpi monoclonali, gli inibitori della aromatasi.

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