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Continuità assistenziale: difficile evitare la visita richiesta
Inserito il 15 maggio 2005 da admin. - professione - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Nel caso di riferita gravità dello stato di salute, chiaramente rappresentato dal soggetto richiedente l'intervento medico urgente, sussiste l'obbligo di predisporre la visita.

Una donna avrebbe richiesto una visita per il marito che avrebbe avuto sintomi di infarto. I giudici della cassazione hanno sentenziato che la moglie avrebbe rappresentato al medico la gravità della situazione. Il medico invece ha affermato che la donna non avrebbe correttamente rappresentato la gravità della situazione e che avrebbe supinamente accettato la proposta di raggiungerlo. Al momento della visita il sanitario si sarebbe meravigliato ed avrebbe biasimato il comportamento imprudente della donna. I Giudici della cassazione hanno stabilito che in ogni caso, pur in presenza di una situazione minimamente equivoca, il medico ha l'obbligo di intervenire immediatamente e senza alcuna remora attendista. L'educazione del richiedente (in assenza quindi di toni ed atteggiamenti allarmistici), non può causare fraintendimenti sulla necessità e tempestività dell'intervento.

fonte: Cass. pen. Sez. Fer. 5 agosto 2004, n. 37441
segnalato da: dirittosanitario.net

Commento di Luca Puccetti
Come più volte ribadito dalla giurisprudenza è difficile per il medico di guardia medica, attualmente di continuità assistenziale, evitare di effettuare una visita richiestagli. La ratio è che il medico di CA, a differenza di quello di assistenza primaria, non conosce il paziente ed i suoi familiari e quindi manca di alcuni elementi importanti di valutazione. La presente massima è alquanto pericolosa per il medico di CA, infatti egli non dovrebbe fidarsi nemmeno delle informazioni raccolte tramite un parente del presunto paziente. In pratica tutte le volte che, fidandosi delle notizie desumibili dai familiari, il medico di ca non effettua la visita impartendo consigli o suggerendo di effettuare la visita presso la sede si assume una responsabilità enorme. Se questa è la modalità con cui dovrebbero essere svolte le prestazioni richieste è ovvio che l'organico dell ca dovrebbe essere elevato conseguentemente. La prassi di evitare inutili e pretestuose visite domiciliari mediante consigli o inviti a recarsi a visita ambulatoriale è largamente praticata, specie nei grossi centri, ed è assolutamente necessaria. Nell'attuale contesto il rapporto tra cittadini e medici in servizio in una determinata area e l' abuso del servizio di continuità assistenziale perpetrato da alcuni cittadini, forti della loro posizione, rendono tale prassi inevitabile. Ancora una volta tramite sentenze si creano le condizioni per una modifica di fatto di servizi pubblici le cui modalità di accesso dovrebbero essere rimesse al livello decisionale dei politici eletti e degli amministratori da essi nominati, le uniche figure che hanno la veste per compenetrare le esigenze del singolo con quelle di compatibilità e sostenibilità del sistema in generale.


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