|
|
|
|
|
|
|
|
|
Isterectomia per malattie benigne |
|
|
Inserito il 18 ottobre 2005 da admin. - ginecologia - segnala a:
L'intervento di isterectomia da preferire è quello per via vaginale.
Due studi del BMJ focalizzano l'attenzione sull'isterectomia effettuata per condizioni non maligne. Nel primo studio [1] è stata fatta una revisione sistematica di 27 trials per un totale di 3643 partecipanti prendendo in considerazione vari outcomes: ritorno alle normali attività pre-intervento, durata del ricovero, complicanze febbrili e infettive. Risulta che il metodo da preferire è l'intervento per via vaginale e, se questo non è possibile, l'intervento laparoscopico perchè entrambi portano ad esiti migliori rispetto all'intervento con laparotomia anche se, rispetto a questo, l'isterectomia laparoscopica è associata ad una frequenza più che doppia di lesioni del tratto urinario. Nel secondo studio [2] sono stati considerati gli effetti a lungo termine dell'isterectomia. Si tratta di uno studio caso-controllo su 3705 donne isterectomizzate paragonate a 3705 controlli, con un follow-up lunghissimo di più di 20 anni. L'intervento non risulta associato ad un aumento della mortalità totale o da cause cardiovascolari o neoplastiche.
Ref: 1) BMJ 2005 Jun 25; 330:1478 2) BMJ 2005 Jun 25; 330:1482 Commento di Renato Rossi L'isterectomia è uno degli interventi ginecologici effettuati più frequentemente. Si calcola che nei soli Stati Uniti ci siano circa 600.000 isterectomie ogni anno. Nella maggior parte dei casi (circa il 90%) l'intervento viene effettuato per malattie non maligne, per esempio metrorragie da cause disfunzionali o da fibroleiomiomi uterini. Lo studio di Iversen e coll. tranquillizza sotto un certo punto di vista in quanto non sembra che l'intervento sia associato ad un aumento della mortalità totale o da cause cardiovascolari o neoplastiche mentre quello di Johnson suggerisce che la modalità di intervento preferibile è per via vaginale o, in alternativa, per via laparoscopica. Tuttavia da questi due studi non sappiamo nulla su altre complicanze a lungo termine dell'intervento come dolore pelvico, disfunzioni intestinali, urinarie o sessuali o prolasso vaginale. Queste complicanze riducono la qualità della vita delle donne operate e sono altrettanto importanti della durata del ricovero o delle complicanze a breve termine dell'intervento come la quantità di sangue perso e le infezioni. Ulteriori studi dovranno far luce su questi aspetti. Per il momento due punti vanno sottolineati: 1) qualche volta l'isterectomia può essere evitata ricorrendo a terapie mediche (per esempio sistemi intrauterini che liberano progestinici e riducono i sanguinamenti) o parachirurgiche (come l'embolizzazione della arteria uterina nei casi di fibromi con microparticelle di plastica o gelatina: si tratta di una alternativa all'isterectomia meno invasiva anche se dolorosa, di cui però mancano dati sul lungo termine). 2) bisognerà preparare molti più ginecologici all'intervento per via vaginale o laparoscopica dato che ancor oggi spesso viene effettuato l'intervento a cielo aperto perchè molti operatori hanno più confidenza con la metodica chirurgica classica.
|
|
|
Letto : 4140 | Torna indietro | | |
|
|
|
|
|
|
|
|
© Pillole.org 2004-2024 | Disclaimer | Reg. T. Roma n. 2/06 del 25/01/06 | Dir. resp. D. Zamperini
ore 08:37 | 104981437 accessi| utenti in linea:
856
|
|