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Donatori omosessuali: Milano ribadisce il no |
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Inserito il 23 settembre 2005 da admin. - professione - segnala a:
Il Policlinico di Milano mantiene la decisione di non ammettere alla donazione i soggetti maschi che hanno avuto rapporti sessuali con uno o più soggetti maschi.
IL Policlincio di Milano ribadisce che non esiste alcun ''intendimento discriminatorio'' nella scelta di escludere donatori di sangue omosessuali. Vine altresì confermata la priorità di tutelare al massimo la sicurezza dei pazienti trasfusi. Dopo la richiesta del ministero della Salute di modificare il protocollo di ammissione alla donazione di sangue presso il Policlinico di Milano, la direzione del Centro Trasfusionale ha inviato una relazione in cui vengono precisate le ragioni che giustificano la decisione di non ammettere alla donazione i soggetti maschi che hanno avuto rapporti sessuali con uno o più soggetti maschi, in conformità con le procedure della maggior parte dei sistemi trasfusionali europei e non europei, perché è noto che tale comportamento è ad alto rischio. Questa scelta, che non ha alcun intendimento discriminatorio, deriva dal primario dovere del medico di tutelare la salute dei pazienti. In considerazione delle ''gravi conseguenze che potrebbero derivare ai pazienti trasfusi se il protocollo fosse modificato - rappresentate primariamente dall'infezione da Hiv e dai virus dell'epatite - nonché delle responsabilità dei medici che eseguono la selezione dei donatori, la direzione del Centro trasfusionale conferma la validità dei protocolli da lungo tempo adottati, augurandosi che questa posizione sia dal ministro condivisa, nel superiore interesse dei pazienti''. Viceversa, il Centro Trasfusionale si uniformerebbe a diverse indicazioni ''solo qualora le stesse fossero impartite dal ministero con atto generale, precettivo e vincolante per i Centri trasfusionali italiani''.
Fonte: 23 settembre 2005 - Anno 3, Numero 1304
Commento di Luca Puccetti
I dati dicono che il rischio per i riceventi il sangue dei donatori omosessuali è piccolo, ma comunque esiste e prima della tutela della volontà dei donatori omosessuali occorre tutelare la salute dei riceventi! La legge detta criteri minimi, ma il medico dato che sua è la responsabilità, può decidere di innalzare il livello di sicurezza escludendo alcuni donatori sulla base di una valutazione del rischio che non può che essere basato su una valutazione clinico-anamnestica del singolo donatore, altrimenti invece di un medico basterebbe un bel sistema esperto! Il Ministro Sirchia aveva già commentato, in risposta a Storace scandalizzatosi per l'accaduto, che prima di assumere certi atteggiamenti occorre conoscere i problemi.....
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