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Alzheimer: in gioco anche alterazioni lipidiche?
Inserito il 11 ottobre 2005 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il protide precursore dell'amiloide, da cui origina la betaamiloide, regola il metabolismo lipidico e viceversa.

mantenere sotto controllo il colesterolo, oltre a ridurre il rischio cardiovascolare, potrebbe anche ridurre il rischio di Alzheimer. Livelli elevati di colesterolo sono associati con alti livelli di beta-amiloide che appunto si accumula nell'Alzheimer causando danno neuronale. La beta-amiloide deriva dalla proteina precursore dell'amiloide (APP) la cui funzione fisiologica è ignota. Lavorando su topi geneticamente modificati per non esprimere gli enzimi che generano la beta-amiloide presentavano più elevati livelli di colesterolo e di sfingomieline. trattando i topi con beta-amiloide i livelli di colesterolo e di sfingomieline ritornavano normali. Pertanto la APP regola il metabolismo lipidico e la beta-amiloide influenza i livelli dei lipidi e da essi ne viene influenzata in un circuito a feed-back. >Anomalie del metabolismo lipidico possono dunque avvitare una perversa spirale che genera l'accumulo di beta-amiloide caratteristica dell'Alzheimer.

fonte: Nature cell biology, October 2005; doi:10.1038/ncb1313

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