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Nuova moda USA e getta: la TAC total body a tutti
Inserito il 19 novembre 2005 da admin. - scienze_varie - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

L'esecuzione allargata a tutti i soggetti della TAC total body allo scopo di evidenziare in fase precoce malattie asintomatiche evidenzia reperti radiologici nell'86% dei casi favorendo inutili allarmismi.

Negli Stati Uniti alcuni centri radiologici hanno iniziato ad offrire la TAC total body senza contrasto come mezzo di screening con lo scopo di diagnosticare in fase precoce malattie ancora asintomatiche.
Alcuni ricercatori dell'università di San Diego hanno passato in rassegna i referti di 1192 TC total body consecutive eseguite in soggetti asintomatici. Spesso l'esame era stato richiesto dallo stesso paziente.
Nell'86% dei casi fu riscontrata almeno una anormalità radiologica (venivano escluse dal computo le alterazioni cardiache e le calcificazioni coronariche).
Il numero medio di alterazioni per paziente era di 2,8. Nel 4% dei casi si trattava di alterazioni toraciche (cicatrici e noduli polmonari, calcificazioni vascolari, anomalie dei linfonodi mediastinici). Nel 69% dei casi le alterazioni erano localizzate a livello dell'addome e della pelvi: calcificazioni vascolari, cisti e lesioni aspecifiche epatiche, cisti e calcificazioni renali, ingrandimenti della prostata, fibromi uterini o cisti ovariche. Il 60% dei soggetti aveva anomalie vertebrali, generalmente di tipo degenerativo. Nel 37% dei casi i radiologi avevano consigliato ulteriori accertamenti o follow-up.

Fonte: Radiology 2005; 237:385-94.

Commento di Renato Rossi
Per la serie siete tutti ammalati e se ne volete una dimostrazione eccola pronta su un bel piatto d'argento: una TAC total body non si nega a nessuno!
I risultati di questo studio sono inquietanti: praticamente nessuno è perfetto, un qualche "incidentaloma" si riesce sempre a trovare in una remota parte del corpo. Che poi questo serva effettivamente a far star meglio le persone o a prolungarne la vita è tutto da dimostrare, anzi sono molto più probabili i rischi derivanti da procedure invasive di tipo diagnostico o chirurgico dovute a sovradiagnosi.
Il riscontro di una qualche anomalia (praticamente certo) porterà infatti ad intensificare accertamenti anche cruenti o addirittura ad interventi operatori al fine di arrivare ad una diagnosi finale o per asportare un qualche "accidente" trovato semplicemente perchè lo si è andato a cercare e che, se lasciato in pace, non avrebbe dato mai segno di sè.
Per fortuna siamo negli Stati Uniti, dove la sanità è di tipo privatistico ed è spesso interesse di alcune moderne sirene ammaliatrici promuovere una medicalizzazione esasperata facendo intravvedere vantaggi non dimostrati. In Italia questa moda non sembra aver ancora attecchito.
Di sicuro però non è un bel vivere.

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