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Virus aviaria infetta gatti e si trasmette anche per via orofecale
Inserito il 17 gennaio 2006 da admin. - infettivologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Il virus dell'influenza aviaria può infettare i gatti e si può trasmettere anche per via orofecale oltre che respiratoria.

La trasmissione da uccello ad uomo del virus H5N1 è probabilmente avvenuta, ma rimane estremamente rara e poco si sa della diffusione del virus tra i mammiferi. Per verificare se il virus H5N1 potesse avere differenti vie di diffusione e un diverso tropismo tissutale nei mammiferi, rispetto ai comuni virus influenzali, alcuni gatti sono stati infettati con virus H5N1 per via intratecale, altri sono stati alimentati con pollo contaminato dal virus ed altri sono stati tenuti a contatto con gatti infetti.
I risultati indicano che tutti i gatti hanno contratto l'infezione ed hanno mostrato i segni della malattia, con febbre, letargia, dispnea. Il virus si è replicato non solo nel tratto respiratorio, ma anche in altri tessuti quali cervello, cuore, fegato, rene e linfonodi. L'espressione del virus è risultata associata a necrosi ed infiammazione severa 7 giorni dopo l'inoculazione del virus. Oltre che nelle secrezioni nasali e orofaringee il virus è stato riscontrato anche nelle deiezioni fecali, indipendentemente dal modo con cui l'infezione era stata contratta. Nei gatti alimentati con carne di pollo infetta è stata riscontrata una ganglioneurite anche nella sottomucosa intestinale e nel plesso mienterico, reperti che suggeriscono un'infezione diretta contratta dal lume intestinale.
Lo studio dimostra che anche nei mammiferi (gatti), come già risaputo per gli uccelli, il virus H5N1 può diffondersi attraverso la via oro-fecale ed infettare nuovi individui atraverso questa via. Inoltre è stata dimostrata una replicazione sistemica del virus, che causa grave danno tissutale.
Questi risultati sono importanti poiché prospettano una potenziale nuova via di diffusione del virus nei mammiferi che potrebbe riguardare anche l'uomo, con tutte le implicazioni del caso.

Fonte: Am J Pathol 2006; 168:176-183

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