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Tatuaggi all'Henné possono essere molto nocivi
Inserito il 18 gennaio 2006 da admin. - dermatologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

I tatuaggi non permanenti all'Henné contenenti parafenildiammina possono provocare gravi reazioni cutanee da contatto e sensibilizzazioni crociate.

Il Dipartimento di Valutazione dei Prodotti Cosmetici francese sottolinea che, dal gennaio 2004 sono stati notificati all’Afssaps, l'agenzia francese del farmaco, numerosi casi di eczema da contatto ritardato, secondario all’applicazione di un tatuaggio non permanente all’henné (nero). Questo tipo di tatuaggio viene considerato un prodotto cosmetico ed è costituito da una preparazione a base di henné spesso addizionata di PPD, ingrediente che conferisce una colorazione scura (nera) al tatuaggio e gli permette di rimanere più a lungo sulla cute. La PPD è una sostanza di ristretto utilizzo nell’ambito dei prodotti cosmetici (annesso III della Direttiva 76/768 CEE modificata), che può essere utilizzata solo nelle tinture per capelli ad una determinata concentrazione.
Tenuto conto del successo di questo tipo di tatuaggio, la comparsa di casi di eczema da contatto rappresenta quindi, secondo l’Afssaps, un problema di salute pubblica, anche in conseguenza del fatto che si instaura spesso una sensibilizzazione alla PPD con conseguenze spiacevoli sulla vita quotidiana e/o professionale delle persone da essa affette. Infatti la PPD può indurre reazioni allergiche gravi, che possono anche richiedere un intervento medico urgente e perfino ospedalizzazione. Si può inoltre instaurare una sensibilizzazione crociata (gomma e coloranti per l’abbigliamento) e, alcune volte, le persone sono costrette a cambiare professione (particolarmente i parrucchieri). L' Afssaps racomanda di intraprendere campagne di informazione relative ai rischi ed alle conseguenze a cui possono andare incontro le categorie di popolazione più esposte, come bambini, adolescenti ed adulti in età giovanile. A tale scopo verranno utilizzate agenzie di viaggio, associazioni di consumatori e riviste specializzate.
Il problema è stato portato anche all’attenzione del Consiglio d’Europa ed è tuttora oggetto di studio.

Fonti: farmacovigilanza.org; Départment d’évaluation des produits cosmétiques VIGILANCES- Bulletin 29, octobre 2005

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