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Quale PPI scegliere per trattare il reflusso gastro-esofageo?
Inserito il 26 gennaio 2006 da admin. - gastroenterologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Non ci sono differenze di efficacia tra gli inibitori di pompa nel trattamento del reflusso gastro-esofageo.

Una metanalisi ha identificato gli RCT in doppio cieco in cui un PPI è stato paragonato con un altro PPI nel trattamento del reflusso gastro-esofageo (GERD). Lo standard usato dagli studi per definire il successo del trattamento era la guarigione endoscopica. La ricerca ha analizzato 19 studi per un totale di oltre 9.000 pazienti.
Non è stata trovata alcuna differenza tra i vari PPI. In particolare nessuna diffrenza si è notata per i seguenti confronti:
- pantoprazolo 40 mg vs omeprazolo 20 mg
- pantoprazolo 20 mg vs omeprazolo 20 mg
- lansoprazolo 30 mg vs omeprazolo 20 mg
-lansoprazolo 15 mg vs omerpazolo 20 mg
- lansoprazolo 30 mg vs omeprazolo 40 mg
- lansoprazolo 30 mg vs pantoprazolo 40 mg
- rabeprazolo 20 mg vs omeprazolo 20 mg
- rabeprazolo 10 mg vs omeprazolo 20 mg
- omeprazolo 20 mg vs esomeprazolo 20 mg
Solo uno studio ha evidenziato la maggior efficacia di esomeprazolo 40 mg vs omeprazolo 20 mg (percentuali di risposta rispettivamente dell'80% e del 67%). Gli autori fanno notare però che in 1.306 pazienti in cui omeprazolo 20 mg è stato confrontato con esomeprazolo 20 mg non c'erano differenze nella percentuale di guargioni endoscopiche: è probabile quindi, anche se mancano paragoni diretti, che 40 mg di omeprazolo siano efficaci come 40 mg di esomeprazolo.

Fonte: Aliment Pharmacol Ther May 15, 2003;17:1237-45.

Commento di Renato Rossi
Quest'ampia metanalisi conferma l'impressione clinica che non ci siano grandi differenze nell'efficacia dei vari PPI nel trattamento del reflusso gastro-esofageo. Sembra che non vi siano diversità importanti neppure nella dose, se si esclude l'esomeprazolo 40 mg che si è dimostrato più efficace di omeprazolo 20 mg.
Tuttavia è anche esperienza comune, al di là di quanto dicono gli studi a livello statistico, che alcuni pazienti che non rispondono o rispondono male ad un PPI possono rispondere a PPI alternativi, magari usati a dosi diverse.
La scelta dovrebbe basarsi quindi soprattutto sulla risposta del singolo paziente e in secondo luogo sul costo giornaliero della terapia.

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