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Allattamento al seno nei neonati e rischio di disidratazione ipernatriemica
Inserito il 01 febbraio 2006 da admin. - pediatria - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

La disidratazione ipernatriemica è possibile nei neonati allattati al seno, prevenibile attraverso un sostegno all’avvio dell’allattamento al seno nel punto nascita che continui poi dopo la dimissione.

Si tratta di uno lavoro retrospettivo di 5 anni condotto a Pittsburgh e pubblicato sulle pagine elettroniche di Pediatrics che studia i fattori di rischio per disidratazione ipernatriemica nei neonati allattati al seno. Sono stati valutati tutti i nati a partire dalle 35 settimane di età gestazionale. L’incidenza di ipernatriemia è stata dell’1,9% (70/3718 neonati). Nell’87% dei casi si trattava di nati da mamme primipare che per il 90% erano state dimesse dall’ospedale entro 48 ore dal parto. Il sintomo di presentazione più comune è stato l’ittero. Nel 17% dei casi ci sono state complicanze non metaboliche tra cui le più frequenti sono state apnea e bradicardia. Non vi sono stati decessi. L’ipernatriemia è stata di severità moderata (media 153 mEq/L; range: 150-177 mEq/L); la perdita media di peso dei neonati era del 13,7%. Gli autori concludono che la disidratazione ipernatriemica è una condizione possibile nei neonati allattati al seno e completamente prevenibile attraverso un adeguato sostegno all’avvio dell’allattamento al seno nel punto nascita che continui poi dopo la dimissione. A particolare rischio sarebbero le primipare specie se dimesse nelle prime 48 ore dopo il parto. Appare chiaro da questo lavoro l’importanza di adeguate conoscenze e pratiche degli operatori sanitari nel sostegno dell’allattamento al seno. La creazione di una rete di sostegno per le madri che allattano che includa oltre agli operatori sanitari del punto nascita, quelli del territorio e i gruppi volontari di sostegno (in particolare gruppi di auto-aiuto di mamme) è certamente utile per ridurre il rischio di eventi quali quelli descritti nel lavoro.

Fonte: Pediatrics 2005; 116: e343-e347.

Contenuto gentilmente concesso da: Associazione Culturale Pediatri (ACP) - Centro per la Salute del Bambino/ONLUS CSB - Servizio di Epidemiologia, Direzione Scientifica, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste; tratto da: Newsletter pediatrica. Bollettino bimestrale- Agosto-Settembre 2005, Volume 2, pag. 44-60.






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