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Embolia pomonare curata a domicilio
Inserito il 02 febbraio 2006 da admin. - pneumologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Embolia polmonare: identificare i pazienti a basso rischio che potrebbero essere trattati a domicilio

Esaminando i dati di oltre 15.000 pazienti colpiti da embolia polmonare alcuni ricercatori hanno potuto identificare 10 fattori di rischio principali per mortalità a 30 giorni. I soggetti con nessuno di questi fattori di rischio avevano un rischio bassissimo di morte (compreso tra 0% e 1,5%) a 30 giorni dall'evento.
I fattori di rischio identificati sono:
- età > 70 anni
- storia di neoplasia
- storia di scompenso cardiaco
- pneumopatia cronica
- nefropatia cronica
- cerebropatie
- frequenza cardiaca > 110 bpm
- pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg
- alterazione dello stato mentale
- saturazione arteriosa di ossigeno < 90%
Gli autori concludono che prima di tradurre nella pratica i loro risultati è necessaria la conferma da parte di ulteriori studi.

Fonte: Arch Intern Med. 2006;166:169-175

Commento di Renato Rossi

Lo studio qui recensito riveste un certo interesse perchè, da quando sono disponibili le eparine a basso peso molecolare, è stato suggerito che alcuni casi di embolia polmonare potrebbero essere trattati con sufficiente sicurezza anche a domicilio. Individuare quindi quali sono i pazienti a basso rischio che potrebbero usufruire di questa modalità di terapia diventa prioritario. Vi è da dire però che la terapia eparinica riduce ma non annulla del tutto la probabilità di un esito fatale, anche in malati che dal punto di vista clinico appaiono stabili e a basso rischio. E' importante che di questo siano consapevoli sia i medici che i pazienti, in modo che la scelta sia veramente informata, onde evitare successivi risvolti di tipo legale. Come giustamente fanno rilevare gli autori sarà prudente però aspettare altri lavori che avvalorino questo studio prima di adottarlo nella pratica clinica.

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