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Gli anziani in Italia: uno studio conoscitivo |
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Inserito il 10 aprile 2006 da admin. - scienze_varie - segnala a:
Uno studio del Censis esplora le condizioni dell' anziano in Italia soprattutto dal punto di vista soggettivo
Secondo una indagine del Censis, condotta su un campione di 1500 cittadini over 60, ben più dei 3/4 degli intervistatidichiara i non sentirsi anziana. Se la cosa è normale per i giovani anziani, ovvero le persone con un' età compresa fra i 60 - e i 65 anni, il dato stupisce quando consideriamo che la stessa risposta è stata data dai 75-79enni, per una percentuale pari a 68,7%, ed 80enni epiù, pari al 47,7%. Gli intervistati, infatti, pongono la soglia dell'anzianità non in base alla semplice età cronologia, quanto piuttosto all'insorgenza della malattia (oltre il 34%), la perdita dell' autosufficienza (oltre il 27%) la morte del coniuge (30,9%), o la solitudine (31,1%). Un concetto di anziano decisamente nuovo e degno di essere approfondito... Degli intervistati oltre il 50% si dichiara, molto attento alle problematiche relative alla salute, tanto che si sottopone ad accertamenti diagnostici preventivi, anche in assenza di sintomi specifici, mentre oltre il 23% si sottopone agli stessi esami in maniera più sporadica. Ma dove preferisce curarsi, l'anziano? Solitamente nelle strutture pubbliche (servizi ospedalieri e medicina del territorio), e si dichiara soddisfatto delle prestazioni ricevute (85% degli intervistati), specialmente dal medico di famiglia, figura considerata centrale da oltre il 22% delle persone. Circa il 70% degli ultrasessantenni si dichiara inoltre molto o abbastanza felice, con percentuali a scendere (rispettivamente il 20,8% poco; mentreè soltanto l' 8,8% che dichiara di essere infelice). Complessivamente il quadro italiano si presenta buono: gli anziani godono in maggioranza di buona salute e si sentono felici. Tuttavia è un'Italia frammentata sia sul concetto stesso di anzianità che sul modo di vivere questa fase della vita.- ha commentato Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis. Coesistono infatti diverse accezioni sia del termine anziano che di come l'anzianità debba essere vissuta: sostanzialmente perché è malato o non dispone di servizi adeguati sul territorio e ne soffre, ma c'è anche chi rimane ancorato ad un modello arcaico di anzianità poco attiva ma fondamentalmente serena, in un contesto sociale che non esclude l'anziano e lo induce anzi ad accettare il proprio tempo ed il proprio spazio- ricorda Maria Concetta Vaccaio, responsabile del reparto Welfare del Censis. Guido Zamperini Fonte: Censis
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