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TV spazzatura? Troppo spesso. |
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Inserito il 25 maggio 2006 da admin. - scienze_varie - segnala a:
I modelli proposti dalla televisione sono distorti e trasmettono valori conflittuali e patologici
La televisione, ancora una volta, fa da padrona nelle ricerche sociopsicologiche. Uno studio di Eta Meta Research realizzato per il programma 'Strega e Madonna' in onda su Radio24 tutte le domeniche alle 14, punta il dito per l’ennesima volta sulla televisione italiana, e più precisamente sui contenuto sociali che essa veicola. Talk show, reality, programmi di costume, che ormai coprono i palinsesti televisivi di qualsiasi ora in qualsiasi canale, sono ormai troppo rissosi e pieni di “crisi”. Si salvano in parte le pubblicità, in stile “mulino bianco”, che ancora utilizzano un modello abusato, quanto rassicurante, di famiglia. La distribuzione di “piccoli disastri” è inquietante: nelle reti nazionali ogni 23 minuti si vede una famiglia in crisi o distrutta, ogni 26 un litigio tra figli e genitori. Ogni 34 una rissa tra partner. Ipotizzando un paio di ore di normale televisione, abbiamo una media di 4 famiglie in crisi, 5 litigate generazionali e 4 risse fra partner. Una bella media... I 130 intervistati (sono stati intervistati esperti, psicologi e pubblicitari) non hanno il minimo dubbio sulla negatività del prodotto trasmesso ''Che i modelli tradizionali di famiglia siano in crisi non e' certo un segreto - sottolinea la psicologa Vera Slepoj - ma il modello dei rapporti e dei valori legati ad essa che emerge dal piccolo schermo e' assolutamente distorto. I mezzi di comunicazione hanno le loro regole, ma programmi come 'Cambio Moglie' o quelli dove protagonisti sono membri della stessa famiglia che si attaccano, spesso con toni di incredibile durezza, rappresentano un grande pericolo, distruggendo i ruoli e offrendo una visione negativa e ansiogena della famiglia che, e' bene ricordarlo, rappresenta il fondamento della nostra societa' e della stessa civilta''. Ma, di preciso, cosa fanno le “telefamiglie”?Litigano, al 54%, tradiscono al 47%, e non parlano (ma si insultano) per il 44%. E come non commentare le contrapposizioni fra i vari membri della famiglia, che arrivano spesso all’isteria (39%)? Ma chi è più a rischio? Chiaramente i bambini (39%) e gli adolescenti (32%). Ma non solo loro… è molto probabile che il continuo passaggio di informazioni relative al fallimento del modello “famiglia” renda le stesse famiglie meno fiduciose in se stesse. Del resto non è nuovo il problema degli impliciti nei format televisivi. Da tempo vengono lanciati allarmi, solitamente disattesi, verso alcune problematiche che si sviluppano intorno ai modelli televisivi. Per citarne due, potremmo ricordare l’allarme “wrestling” di qualche mese fa, dove il bambino recepiva il modello di lotta del wrestling come reale e come applicabile con i coetanei, e il problema molto piu’ pervasivo relativo all’anoressia, che sebbene non causata solamente dalla televisione, viene comunque agevolata moltissimo dai modelli da essa proposti. Anche con la crisi della famiglia siamo allo stesso punto: se è certo che non è la televisione a mandare in crisi la famiglia, è altrettanto certo che se il modello dominante che viene trasmesso è quello di una famiglia fallimentare, non ci si può poi lamentare se i membri della stessa non cerchino di farla funzionare.
Guido Zamperini Fonte: http://www.opsonline.it/?m=show&id=5265
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