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Come risolvere al meglio i problemi
Inserito il 08 settembre 2006 da admin. - psichiatria_psicologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

I gruppi di almeno tre persone sono piu' efficienti nella risoluzione di problemi

Quello del “problem solving”, ovvero le dinamiche che sottendono alla soluzione dei problemi, è uno dei campi più studiati all’interno della psicologia sociale; questo perché la soluzione dei problemi può essere intesa probabilmente come la massima capacità dell’intelletto umano.
Ma i problemi possono essere risolti sia da soli che in gruppo, adottando quindi strategie differenti.
Una ricerca svolta presso l’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign, ha cercato di determinare il numero ottimale di cervelli necessari alla corretta soluzione dei problemi.
Nel corso dello studio, a 760 studenti è stata sottoposta una serie di problemi di tipo crittografico.
Gli studenti lavoravano isolatamente o in gruppo, ed i gruppi erano composti da un numero variabile di persone. La valutazione del risultato non verteva solamente sulle risposte giuste o errate, ma venivano considerate anche le strategie utilizzate per raggiungere la soluzione.
I risultati confermano il trend delle ricerche precedenti: il gruppo lavora meglio del singolo. Il punto interessante di questo esperimento è, però, la determinazione del numero minimo di persone necessarie per avere un miglioramento nelle prestazioni.
I gruppi di due persone si collocano, per capacita di problem solving, al pari dei singoli meglio dotati, ma non li superano.
Per avere un miglioramento, per innescare le dinamiche ottimali di produzione, si necessita di una “massa critica” di almeno tre persone. I gruppi migliori sono, infatti, quelli di 3, 4,o 5 persone.
Questo può essere spiegato mediante le dinamiche sociali che si instaurano in un gruppo. L’utilizzo di conoscenze situate, le dinamiche di accoglimento/esclusione delle idee, i sistemi di leadering, si instaurano al meglio all’ interno di gruppi di persone, ma due persone non sempre possono essere considerate un “gruppo” nel senso stretto del termine.
Guido Zamperini

Fonte:
Journal of Personality and Social Psychology, (APA), 04-2006
http://www.opsonline.it/?m=show&id=5533

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