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Ecco la carta di identità della malattia da reflusso gastroesofageo |
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Inserito il 05 ottobre 2006 da admin. - gastroenterologia - segnala a:
Definiti i nuovi criteri diagnostici della malattia da reflusso gastroesofageo .
Per la malattia da reflusso gastroesofageo manca una definizione ampiamente condivisa a livello internazionale ed univoca, cosi' come l'assenza di uno standard di riferimento per la diagnosi. La Malattia da reflusso gastroesofageo è una patologia in continua evoluzione, soprattutto nei Paesi Sviluppati, che nonostante le dimensioni presenta ancora problemi aperti come la mancanza di una definizione ampiamente condivisa a livello internazionale cosi' come l'assenza di uno standard di riferimento per la diagnosi. A tal proposito, di recente, 45 esperti di 18 Paesi si sono riuniti con l'obiettivo di poter delineare una consensuale, affidabile e omogenea definizione della MRGE. Una definizione univoca consentirebbe una piu' omogenea identificazione dei pazienti ed un intervento piu' adeguato, con il miglioramento della qualita' di vita di milioni di persone. Grazie ad una International Consensus Workshop si è quindi arrivati ad una ridefinizione della MRGE mediante un accurato lavoro di revisione della letteratura. Gli outcomes della letteratura sono stati elaborati e valutati insieme agli outcomes della pratica clinica con la selezione di alcuni argomenti chiave per l'applicazione nella pratica clinica. Il lungo processo elaborativo degli esperti della consensus è stato pubblicato sull'American Journal of Gastroenterology, con nuovi codici identificativi da applicare nella pratica clinica quotidiana di tutte le nazioni rappresentate dal panel degli esperti.
La MRGE e' stata definita pertanto come una condizione che si sviluppa quando il reflusso del contenuto dello stomaco causa sintomi problematici e/o complicanze. A volte ci possono essere anche sintomi e spesso complicanze più sfumati, che ingannano il paziente. "Asma, sinusite, erosioni dentali, laringospasmi, tosse cronica, possono essere anche sintomi cosiddetti 'extraesofagei', ecco allora l'importanza di una corretta diagnosi, innanzitutto analizzando accuratamente i sintomi e poi ricorrendo al monitoraggio del pH e all'endoscopia, accompagnata da biopsia, per stabilire il grado di danno della mucosa." Le prime misure da intraprendere dopo aver individuato la malattia, sono cambiare lo stile di vita e considerare alcuni semplici accorgimenti quotidiani. Il mantenimento farmacologico del livello di pH gastrico >4 nell'arco delle 24 ore comporta un effetto positivo sulla sintomatologia dovuta reflusso.
Fonte: Am J Gastroenterol 2005;100:190–200
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