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Adolescenti obesi a rischio |
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Inserito il 25 aprile 2007 da admin. - metabolismo - segnala a:
Nelle donne l'obesità durante l'adolescenza aumenta il rischio di mortalità in età adulta
A circa 102.000 donne arruolate nel Nurses' Health Study è stato misurato il peso e l'altezza all'età di 18 anni. Durante il follow-up successivo di 12 anni quelle che avevano un BMI più elevato mostravano un aumento del rischio di decesso anzitempo. Rispetto a chi aveva, a 18 anni, un BMI di circa 20, nelle partecipanti con un BMI compreso tra 25 e 29 l'hazard ratio per morte prematura era di 1,7; per quelle che avevano un BMI superiore a 30 l'hazard ratio era di 2,8.Questa associazione persisteva anche dopo aver corretto i dati per vari fattori confondenti come il fumo, l'attività fisica e il BMI da adulti.
Fonte: van Dam RM et al. The Relationship between Overweight in Adolescence and Premature Death in Women. Ann Intern Med 2006 Jul 18; 145.91-97
Commento di Renato Rossi
I risultati di questo studio sono per certi versi inquietanti: per una donna essere sovrappeso oppure francamente obesa durante l'adolescenza costituisce un fattore di rischio per morte prematura negli anni successivi, indipendentemente da altri fattori come il fumo, l'attività fisica e il peso in età adulta. L'obesità durante l'adolescenza assurge, quindi, ad emergenza sanitaria da trattare. Uno studio recente suggerisce che l'obesità franca nell'adolescenza comporta cambiamenti strutturali a livello cardiaco come per esempio una ipertrofia miocardica compensatoria per far fronte al maggior sovraccarico emodinamico [1]. Questo potrebbe spiegare, almeno in parte, i risultati del lavoro di van Dam recensito in questa pillola. Nello stesso numero degli Annals viene pubblicato uno studio [2] in cui sono stati arruolati circa 500 adolescenti obesi (BMI medio 36), trattati con placebo oppure con sibutramina; entrambi i gruppi ricevevano inoltre terapia comportamentale. A 12 mesi il BMI era inferiore di 2,9 punti nel gruppo sibutramina e il peso in media era più basso di 8,4 kg, tuttavia il 24% del gruppo sibutramina e il 38% del gruppo placebo non completò il follow-up. La via principale da percorrere però non sembra quella del farmaco sia perchè non sappiamo se i benefici a breve termine ottenuti sul peso e sul BMI si traducano successivamente in una riduzione dei rischi per la salute, sia perchè solo una adeguata educazione alimentare e un sano stile di vita garantiscono che i benefici sul peso corporeo si mantengano nel lungo periodo. I farmaci possono essere un utile ausilio nei primi mesi di trattamento per aiutare a raggiungere il BMI desiderato, ma non sono la panacea che risolve d'incanto un problema che nei paesi avanzati sta diventando sempre più emergente.
Referenze
1.Chinali M et al. J Am Coll Cardiol 2006 Jun 6; 47:2267-73 2. Berkowitz RI et al. for the Sibutramine Adolescent Study Group. Effects of Sibutramine Treatment in Obese Adolescents. A Randomized Trial. Ann Intern Med 2006 Jul 18, 145:81-90
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