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Forame ovale pervio e aterosclerosi aortica non associati ad aumento di stroke
Inserito il 06 marzo 2007 da admin. - cardiovascolare - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Due studi della Mayo Clinic suggeriscono che il forame ovale aperto e l'aterosclerosi aortica non sono associati ad un aumento del rischio di eventi ischemici cerebrali.


Due studi caso-controllo hanno valutato se la pervietà del forame ovale oppure l'aterosclerosi aortica siano associati ad un aumento del rischio di eventi ischemici cerebrali.
In un primo studio [1] sono stati valutati i risultati di 4 gruppi di pazienti che hanno eseguito una ecocardiografia transesofagea con contrasto: 519 soggetti senza eventi ischemici scelti in modo casuale dalla popolazione, 262 pazienti senza eventi ischemici cerebrali inviati ad eseguire l'ecocardiogramma per motivi cardiaci, 158 soggetti con pregressa ischemia cerebrale non criptogenetica e 133 con ischemia cerebrale da causa ignota. L'analisi dei dati non ha risocntrato alcuna associazione tra pervietà del forame ovale e aumento del rischio di stroke tanto che gli autori concludono che l'importanza del forame ovale pervio negli studi precedenti è stata sovrastimata.
In un secondo studio dal disegno simile [2], con 520 scelti in modo random dalla popolazione, 329 senza episodi di iscehmia cerebrale inviati per eseguire una ecogracardiografia transesofagea, 159 con pregressa ischemia cerebrale non criptogenetica e 127 con ischemia criptogenetica, non si è potuto dimostrare alcuna associazione tra la presenza di placche ateromasiche aortiche e stroke tanto che gli autori concludono che l'embolizzazione a partenza da tali placche non è un meccanismo frequente di stroke o T.I.A.



Fonte:
1. Petty GW et al. Population-Based Study of the Relationship Between Patent Foramen Ovale and Cerebrovascular Ischemic Events. Mayo Clinic Proceedings 2006 May; 81(5): 602- 609
2. Petty GW et al. Population-Based Study of the Relationship Between Atherosclerotic Aortic Debris and Cerebrovascular Ischemic Events. Mayo Clin Proc. 2006 May;81(5):609-614


Commento di Renato Rossi

Una percentale non irrilevante di stroke non sembra riconoscere apparentemente alcuna causa. Si parla allora di stroke criptogenetico. E' stato ipotizzato che in questi casi entri in gioco una embolizzazione a partenza da placche aterosclerotiche aortiche oppure di emboli che passano attraverso un forame ovale pervio.
Questi due studi della Mayo Clinic suggeriscono tuttavia che non vi è una associazione tra le due condizioni ed un aumentato rischio di stroke o perlomeno tale associazione non può essere dimostrata con sicurezza.
D'altra parte le linee guida della American Academy of Neurology [1] affermano che il forame ovale pervio non aumenta il rischio di recidiva di stroke e che sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire quale sia l'approccio migliore al forama ovale pervio e all'aneurisma del setto interatriale associati a stroke.
Su queste problematiche è già stata pubblicata una pillola alla quale si rimanda per approfondimenti [2].


Bibliografia
1. Neurology 2004; 62: 1042-1050
2. http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2167

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