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BPCO e fumo
Inserito il 09 giugno 2007 da admin. - pneumologia - segnala a: facebook  Stampa la Pillola  Stampa la Pillola in pdf  Informa un amico  

Risulta più alta del previsto l'incidenza di BPCO nei fumatori.

I fumatori sono a maggior rischio di sviluppo di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) rispetto ai non fumatori, come risulta da numerosi studi epidemiologici. La maggior parte di questi studi, tuttavia, è basata su follow-up ridotti ( 10 anni o meno) mentre l'abitudine tabagica si mantiene per molti più anni. L'incidenza di BPCO potrebbe quindi essere sottostimata se l'osservazione non è sufficientemente prolungata.
Scopo di questo studio osservazionale prospettico è stato quello di valutare il rischio assoluto a 25 anni di sviluppo di BPCO a livello di popolazione. Un sottogruppo del Copenhagen City Heart Study composto da 8045 uomini e donne di età compresa fra 30-60 anni con normale funzionalità respiratoria all'inizio dell'osservazione è stato seguito per 25 anni, raccogliendo i risultati delle prove di funzionalità respiratoria eseguiti e i dati di mortalità.
La percentuale di uomini con funzione respiratoria conservata varia dal 96% nei non fumatori al 59% dei fumatori, mentre nelle donne le percentuali sono del 91 e 69%. L'incidenza a 25 anni di BPCO da moderata a severa è del 20,7% nei fumatori rispetto al 3,6% dei non fumatori, senza apparenti differenze fra uomini e donne. La cessazione del fumo, specie se precoce, riduce il rischio di sviluppare BPCO.
Gli autori concludono che il rischio assoluto di sviluppare BPCO è di almeno il 25%, rischio che è più alto di quanto generalmente stimato in precedenza.


Fonte:
A Løkke, P Lange, H Scharling, P Fabricius and J Vestbo. Developing COPD: a 25 year follow up study of the general population. Thorax 2006;61;935-939



Commento di Marco Grassi

Questo studio ha esaminato il rischio di sviluppare BPCO in una popolazione durante un periodo di osservazione prolungato fino a 25 anni. I risultati ottenuti sono perciò molto più aderenti alla realtà rispetto a precedenti studi in cui i dati di incidenza erano calcolati per estrapolazione su follow up di 5-10 anni. Come noto la BPCO ha uno sviluppo che richiede svariate decadi di esposizione a noxae patogene. Studi di incidenza basati su follow up ridotti potevano essere a rischio di sottostima del fenomeno. Lo studio sembra quindi decisamente confermare che l'incidenza della BPCO nei fumatori sia stata fino ad oggi sottostimata. I dati sono chiari: in venticinque anni la percentuale di soggetti con normale funzionalità respiratoria cala drammaticamente al 60-70% nei fumatori continuativi. Inoltre l'incidenza potrebbe essere anche superiore al 25% calcolato a causa di un vizio di selezione poichè i soggetti che hanno completato il follow-up sono tendenzialmente più giovani e più sani rispetto ai non responders alla chiamata di controllo. Lo sviluppo di BPCO è pesantemente correlato alla abitudine tabagica essendo circa 7 volte più probabile in un fumatore rispetto ad un non fumatore, rischio ugualmente distribuito nei due sessi. Altro dato importante ricavabile da questo studio è l'effetto della cessazione del fumo sul rischio di sviluppare BPCO: quanto è più precoce la cessazione, tanto minore è il rischio, avvicinandosi a quello dei non fumatori. Il messaggio conclusivo è chiaro: la prevenzione della BPCO va di pari passo con la prevenzione dell' abitudine tabagica.

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